Così in una nota la sezione fiorentina di Italia nostra

La presenza dell'Interporto "ha già pregiudicato una parte dell'area archeologica di Gonfienti destinata a parco archeologico e che, con un ulteriore ampliamento, andrebbe a compromettere altri ettari di terreno nella zona della città etrusca". Così in una nota la sezione fiorentina di Italia nostra e Atto primo salute ambiente cultura che hanno presentato le osservazioni al Comune di Campi Bisenzio in merito all'ampliamento dell'Interporto, esprimendo la loro contrarietà.
     
"Il Comune di Campi Bisenzio che si fregia di ospitare il Museo di Gonfienti - affermano -, in un'ottica di valorizzazione e programmazione/esecuzione di attività promozionali e didattiche del patrimonio culturale proveniente dall'area archeologica di Gonfienti, ha l'assoluta necessità di non procedere ulteriormente alla saturazione e cementificazione delle residuali aree verdi interposte tra l'arteria Mezzana - Perfetti Ricasoli, l'asta del fiume Bisenzio e l'area archeologica di Gonfienti".

Ancora, "la salvaguardia delle aree archeologiche e dei terreni circostanti costituisce l'ultimo baluardo ambientale in relazione alla manutenzione, regimazione idrica e messa in sicurezza idrogeologica del territorio, drammaticamente colpito dalle recenti alluvioni. Non si può altresì trascurare l'importanza della formazione del Parco agricolo della Piana per la salvaguardia paesaggistica ed ambientale di questa zona". Le due associazioni esprimono inoltre contrarietà all'ampliamento anche "perchè è ubicato al centro della Piana pratese e fiorentina, già ingolfata dall'inquinamento da smog e dalla cementificazione. La presenza dell'interporto comporta un aumento di trasporto su gomma e una forte concentrazione di grossi automezzi, in un territorio densamente abitato e frequentato da milioni di persone come è l'area metropolitana fiorentina"
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