Non solo consegnare le chiavi, ma anche accogliere i turisti, dare loro indicazioni e procedere a check-in e check-out

Con la città che si prepara a vivere una ‘nuova era’ del turismo dopo la messa al bando delle keybox e l’arrivo dei Cin (codici identificativi nazionali), era inevitabile che operatori del settore dell’accoglienza si organizzassero per fare i conti con le nuove regole.

Come racconta questa mattina La Nazione, a Firenze si sta diffondendo una nuova figura professionale, che il quotidiano chiama “checkinista”, ovvero una persona incaricata di accogliere e fare il check-in dei turisti in arrivo in città.

Una persona che quindi permette di superare il bando alle keybox, comode, certamente, ma giudicate pericolose per la sicurezza e decisamente antiestetiche in una città che fa della bellezza uno dei suoi fiori all’occhiello.

Il checkinista svolge, quindi, una funziona sostanzialmente analoga a quella che avrebbero svolto le cassettine, cioè consegna le chiavi dell’appartamento ai turisti, ma chiaramente c’è molto di più. Sono figure che il quotidiano spiega possono essere sia assunte con un regolare contratto, sia lavoratori a partita Iva, sia persone non meglio inquadrate, che si occupano di accogliere i turisti e spiegar loro tutto ciò di cui hanno bisogno, da dove andare a mangiare a come spostarsi in città, svolgendo quindi una funzione “ibrida” tra receptionist, guida e personale di accoglienza.

Di questa nuova attività al quotidiano ha raccontato Giacomo Savi, che svolge il ruolo di coordinatore dei checkinisti per Apartmens Florence, che a Firenze gestisce centinaia di appartamenti dati in affitto breve: non si tratta solo di dare le chiavi, ha spiegato, ma il checkinista si occupa anche del pagamento della tassa di soggiorno e della segnalazione alla Questura, di fornire tutte le informazioni che i turisti vogliono e di accompagnarli nell’alloggio.

Si tratta di un lavoro che, in alta stagione, può arrivare anche a decine di check-in giornalieri, e che perciò richiede lavoro di squadra, coordinazione e flessibilità, il tutto con una paga che può arrivare a millecinquecento euro mensili.

In attesa che il divieto delle keybox diventi effettivo, c’è chi sta già organizzando il servizio sostitutivo.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies