La Croce dipinta, detta delle Misericordie, attribuita ad Andrea del Castagno torna a splendere grazie al restauro commissionato dal Comitato dei Cento nella Basilica di Ss Annunziata a Firenze. L'intervento è stato presentato nella Sala dell'Annunciazione del Convento di Ss Annunziata, alla presenza delle socie e delle autorità.
Come ogni anno il Comitato dei Cento, con la sua presidente Maria Oliva Scaramuzzi, ha selezionato una realtà fiorentina a cui destinare il proprio impegno nel restauro. Per questa edizione 2024 la scelta è andata alla Basilica di Ss Annunziata. "È sempre per noi fondamentale - dice Scaramuzzi - restituire a Firenze opere e luoghi restaurati e ripristinati; è un grande onore per il Comitato dei Cento poter, senza parole, ma con i fatti raggiungere i propri obiettivi di sostegno e valorizzazione di luoghi e realtà amate dai cittadini come la Basilica di Ss Annunziata, visitata tutti i giorni anche da tanti turisti".
Grazie all'attento intervento di restauro, commissionato dal Comitato, è stato possibile riportare alla sua bellezza originale un esemplare molto raro e poco noto di pittura pienamente rinascimentale, si spiega in una nota. "Ancora una nuova luce su un'altra opera della nostra città. È sempre entusiasmante restituire a questa città un tesoro come questo", ha concluso Scaramuzzi.
Come ogni anno il Comitato dei Cento, con la sua presidente Maria Oliva Scaramuzzi, ha selezionato una realtà fiorentina a cui destinare il proprio impegno nel restauro. Per questa edizione 2024 la scelta è andata alla Basilica di Ss Annunziata. "È sempre per noi fondamentale - dice Scaramuzzi - restituire a Firenze opere e luoghi restaurati e ripristinati; è un grande onore per il Comitato dei Cento poter, senza parole, ma con i fatti raggiungere i propri obiettivi di sostegno e valorizzazione di luoghi e realtà amate dai cittadini come la Basilica di Ss Annunziata, visitata tutti i giorni anche da tanti turisti".
Grazie all'attento intervento di restauro, commissionato dal Comitato, è stato possibile riportare alla sua bellezza originale un esemplare molto raro e poco noto di pittura pienamente rinascimentale, si spiega in una nota. "Ancora una nuova luce su un'altra opera della nostra città. È sempre entusiasmante restituire a questa città un tesoro come questo", ha concluso Scaramuzzi.
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