In poche ore la pioggia ha colpito Firenze e le zone circostanze con una forza che lo stesso governatore Giani ha definito “eccezionale”.
Per cercare di stilare un primo bilancio del fenomeno meteorologico che si è scatenato ieri sulla città e la provincia, La Nazione questa mattina intervista Bernardo Gozzini, direttore del Lamma (laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale della Toscana).
A scatenare il fenomeno è stata una combinazione di fattori, tra cui la convergenza di venti provenienti da direzioni opposte (da sud-ovest, ovest e sud-est) e la conformazione del territorio, che hanno portato le nubi ad accumularsi sulla zona fra Firenze e Pisa, passando per Prato, Pistoia e Lucca.
I fenomeni temporaleschi, spiega ulteriormente Gozzini, si sono distribuiti su più giorni, e ciò ha facilitato lo scorrere dell’acqua piovana caduta ieri, che ha trovato un terreno già bagnato mettendo sotto pressione non solo i reticoli minori ma anche l’Arno.
Inoltre, è piovuto tanto: per avere una stima di quanto è piovuto, spiega al quotidiano il direttore del laboratorio Lamma, basta vedere i dati pluviometrici della rete Cfr Toscana. In 24 o 36 ore, una ventina ha segnato precipitazioni per più di 100 millimetri, addirittura 140 a Ronta tra le 19 di giovedì e le 16 di venerdì.
Dati impressionanti, soprattutto se rapportati alle precipitazioni medie del mese di marzo: tra i 70 e gli 80 mm di pioggia nel Mugello, tra i 60 e i 65 a Firenze.
Un temporale di queste proporzioni, spiega inoltre Gozzini, non è normale per il periodo primaverile, dato che “fenomeni temporaleschi così intensi solitamente si registrano in autunno”, quando il mare è ancora caldo. “Purtroppo” spiega Gozzini “la temperatura dei mari è ancora calda”.
Infine, avverte il direttore, dovrebbero esserci rovesci anche nella giornata di oggi, ma dovrebbero comunque tendere ad affievolirsi fino ad esaurirsi in serata, dato che nei prossimi giorni è atteso un calo delle temperature e il miglioramento delle condizioni del meteo.
Per cercare di stilare un primo bilancio del fenomeno meteorologico che si è scatenato ieri sulla città e la provincia, La Nazione questa mattina intervista Bernardo Gozzini, direttore del Lamma (laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale della Toscana).
A scatenare il fenomeno è stata una combinazione di fattori, tra cui la convergenza di venti provenienti da direzioni opposte (da sud-ovest, ovest e sud-est) e la conformazione del territorio, che hanno portato le nubi ad accumularsi sulla zona fra Firenze e Pisa, passando per Prato, Pistoia e Lucca.
I fenomeni temporaleschi, spiega ulteriormente Gozzini, si sono distribuiti su più giorni, e ciò ha facilitato lo scorrere dell’acqua piovana caduta ieri, che ha trovato un terreno già bagnato mettendo sotto pressione non solo i reticoli minori ma anche l’Arno.
Inoltre, è piovuto tanto: per avere una stima di quanto è piovuto, spiega al quotidiano il direttore del laboratorio Lamma, basta vedere i dati pluviometrici della rete Cfr Toscana. In 24 o 36 ore, una ventina ha segnato precipitazioni per più di 100 millimetri, addirittura 140 a Ronta tra le 19 di giovedì e le 16 di venerdì.
Dati impressionanti, soprattutto se rapportati alle precipitazioni medie del mese di marzo: tra i 70 e gli 80 mm di pioggia nel Mugello, tra i 60 e i 65 a Firenze.
Un temporale di queste proporzioni, spiega inoltre Gozzini, non è normale per il periodo primaverile, dato che “fenomeni temporaleschi così intensi solitamente si registrano in autunno”, quando il mare è ancora caldo. “Purtroppo” spiega Gozzini “la temperatura dei mari è ancora calda”.
Infine, avverte il direttore, dovrebbero esserci rovesci anche nella giornata di oggi, ma dovrebbero comunque tendere ad affievolirsi fino ad esaurirsi in serata, dato che nei prossimi giorni è atteso un calo delle temperature e il miglioramento delle condizioni del meteo.
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