Peggiorano lievemente i dati delle polveri sottili anche se non a livelli emergenziali

In Toscana migliorano i dati sull'inquinamento atmosferico da biossido d'azoto, mentre peggiorano lievemente le polveri sottili: è quanto emerge dal report 'Mal'aria di città 2025' di Legambiente oggi a Firenze.

"Quello che si evidenzia quest'anno - dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana - è un quadro di lento e progressivo miglioramento dell'inquinamento da biossido d'azoto, l'indicatore più strettamente correlato al traffico automobilistico, col risultato importante ottenuto dalla centralina fiorentina di viale Gramsci, dove per la prima volta da molti anni si è scesi sotto la soglia psicologica dei 40 microgrammi per metro cubo (37) nella media mobile annuale".

    
Per quanto riguarda le polveri sottili, la Toscana e il suo capoluogo Firenze, non hanno dati che evidenziano sforamenti emergenziali, ma crescono i valori delle medie mobili triennali del Pm10 nelle centraline di Firenze-Gramsci, Firenze-Mosse e Firenze-Bassi, che segnano rispettivamente +20% +28%, +17% rispetto ai valori delle relative medie mobili triennali 2019-2021. Per quanto riguarda l'ozono, nonostante il miglioramento generalizzato, rimane da attenzionare l'area di Firenze e di Lucca.

    
"Le conseguenze dell'inquinamento atmosferico non si limitano all'ambiente, ma coinvolgono anche la salute pubblica e l'economia", spiega Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, secondo cui "il 97% delle città monitorate supera i limiti dell'Oms per il Pm10 e il 95% quelli per l'No2. L'inquinamento atmosferico è la prima causa ambientale di morte prematura in Europa, con circa 50.000 decessi correlati solo in Italia".
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