A marzo sarà inaugurato il secondo stralcio della cassa di espansione di Pizziconi, la più imponente opera di messa in sicurezza della legislatura e fondamentale tappa nella storia del percorso che sta portando alla messa in sicurezza dell'Arno. Lo ha annunciato il presidente Eugenio Giani nel giorno del 58esimo anniversario dell'alluvione di Firenze, facendo il punto sul sistema di casse di espansione e messa in sicurezza del fiume insieme all'assessora all'ambiente e alla difesa del suolo Monia Monni e a Erasmo D'Angelis, presidente della Fondazione EWA - Earth and Water Agenda.
Con Pizziconi 2, nel comune di Figline-Incisa Valdarno, opera da 13 milioni di euro, che segue al primo stralcio Pizziconi 1 (da 19,70 milioni) conclusasi nel 2020, la cassa potrà convogliare 3,8 milioni di metri cubi di acqua. La Cassa di Pizziconi è parte di un complesso di opere a difesa dell'abitato fiorentino che comprende in totale 4 casse di espansione nella zona del Valdarno fiorentino: la cassa di Prulli, di cui si è concluso e collaudato il primo stralcio nel 2018 mentre il secondo, opera da 63 milioni di euro, è in affidamento con la gara già espletata; la cassa di Restone di cui il primo stralcio è stato concluso e in corso di collaudo e il secondo in esecuzione; la cassa Leccio, in esecuzione di cui si prevede la fine lavori nel 2025. A queste si aggiunge l'opera di rialzo di 8 metri della diga di Levane.
''Vogliamo dare alla difesa del suolo una centralità nella realizzazione delle opere pubbliche perché i cambiamenti climatici oggi lo impongono. In questa chiave Pizziconi rappresenta un'opera di grande ingegneria - ha detto il presidente Giani - Grazie ai manufatti realizzati sotto l'autostrada con la tecnica dello spingitubo, è stato possibile creare gallerie che permetteranno l'afflusso di acqua dall'Arno direttamente alla cassa di espansione. Siamo quasi a conclusione dell'opera, dopo aver realizzato le paratoie e alcune rifiniture di dettaglio, sarà possibile procedere all'inaugurazione della cassa entro marzo 2025''.
Con Pizziconi 2, nel comune di Figline-Incisa Valdarno, opera da 13 milioni di euro, che segue al primo stralcio Pizziconi 1 (da 19,70 milioni) conclusasi nel 2020, la cassa potrà convogliare 3,8 milioni di metri cubi di acqua. La Cassa di Pizziconi è parte di un complesso di opere a difesa dell'abitato fiorentino che comprende in totale 4 casse di espansione nella zona del Valdarno fiorentino: la cassa di Prulli, di cui si è concluso e collaudato il primo stralcio nel 2018 mentre il secondo, opera da 63 milioni di euro, è in affidamento con la gara già espletata; la cassa di Restone di cui il primo stralcio è stato concluso e in corso di collaudo e il secondo in esecuzione; la cassa Leccio, in esecuzione di cui si prevede la fine lavori nel 2025. A queste si aggiunge l'opera di rialzo di 8 metri della diga di Levane.
''Vogliamo dare alla difesa del suolo una centralità nella realizzazione delle opere pubbliche perché i cambiamenti climatici oggi lo impongono. In questa chiave Pizziconi rappresenta un'opera di grande ingegneria - ha detto il presidente Giani - Grazie ai manufatti realizzati sotto l'autostrada con la tecnica dello spingitubo, è stato possibile creare gallerie che permetteranno l'afflusso di acqua dall'Arno direttamente alla cassa di espansione. Siamo quasi a conclusione dell'opera, dopo aver realizzato le paratoie e alcune rifiniture di dettaglio, sarà possibile procedere all'inaugurazione della cassa entro marzo 2025''.
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