"Non deve mai più accadere"

"Procederemo per vie legali non per accanirsi sulla società o sul 118, non vogliamo questo, ma solo perché quanto accaduto a nostro figlio non accada ad altri ragazzi in futuro, lì non c'era né ambulanza né medico, solo i massaggiatori della squadra ed il defibrillatore è arrivato in un secondo momento ma nessuno lo sapeva usare, è come se non ci fosse stato.Quando è arrivata la seconda ambulanza col medico, sono state tirate fuori tutte le apparecchiature, Mattia è stato defibrillato ma ormai troppo tardi". Così ai cronisti Sandro Giani, padre di Mattia, il calciatore 26enne morto in ospedale dopo un malore sul campo di gioco. 

"Se succedessero ancora episodi simili vogliamo che la persona venga salvata subito. Ora siamo solo contenti di questo, anche se non riporterà in vita il nostro Mattia ma almeno sarà utile a qualcun altro", ha concluso
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