"Un uomo di cui la città deve essere orgogliosa. Una persona che mancherà a tutti coloro che hanno il sogno di Firenze e che credono di poterlo realizzare". Così Rosa Maria Di Giorgi (Iv). ricorda l'architetto Guido Spadolini, morto oggi a 75 anni.
"Guido era un architetto. A tutto tondo. Figlio d'arte, ma autonomo e indipendente con la sua creatività. Un architetto così come si immagina che debbano essere gli architetti. Per me un grande amico, stimato - afferma -. Figura autorevole nel mondo della professione, capace di creare una scuola di giovani architetti di cui era molto fiero. Sagacia, competenza, cultura, intelligenza politica. Sempre un piacere confrontarsi con lui, discutere di progetti per la città, di urbanistica, di futuro. La malattia cui ha resistito in ogni modo purtroppo l'ha sopraffatto, nonostante la sua forza e quella della sua adorata famiglia, la moglie Valentina e i suoi figli e nipoti".
"Guido era un architetto. A tutto tondo. Figlio d'arte, ma autonomo e indipendente con la sua creatività. Un architetto così come si immagina che debbano essere gli architetti. Per me un grande amico, stimato - afferma -. Figura autorevole nel mondo della professione, capace di creare una scuola di giovani architetti di cui era molto fiero. Sagacia, competenza, cultura, intelligenza politica. Sempre un piacere confrontarsi con lui, discutere di progetti per la città, di urbanistica, di futuro. La malattia cui ha resistito in ogni modo purtroppo l'ha sopraffatto, nonostante la sua forza e quella della sua adorata famiglia, la moglie Valentina e i suoi figli e nipoti".
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