Nelle case di riposo gli alberi di Natale si addobbano prima dell'8 di dicembre, come di solito viene fatto in quasi tutte le famiglie italiane.
È un momento troppo atteso il Natale e deve durare il più possibile.
Si parte all'inizio di novembre pianificando i lavori con gli animatori, si fanno riunioni su riunioni come dovessimo trovare un accordo all'Onu e poi si decidono gli addobbi e si sceglie la data della festa con i famigliari.
Son questi giorni frenetici di palline colorate, alberi di cartone da attaccare alle finestre; la neve fatta con il cotone o con qualche nuovo ritrovato.
Gli occhi pieni di felicità di Mario e dell'Ada che insieme fanno duecento anni e vengono dalla provincia toscana più lontana assieme a Miriam, Assia, Acralis, Ludmilla, Linda e le altre nella babele infinita di lingue e culture che comunque festeggiano il Natale. Anche per chi non crede che il Cristo sia nato ma ha rispetto e non si sente offeso. Perché è comunque un messaggio di pace il Signore che nasce, quest'anno forse più ancora di sempre.
E sono l'albero ed il presepe due segni di identità, che gli anziani vogliono ancora valorizzare, e noi ci mettiamo a disposizione. Con le mani sicure e forti di chi ha imparato a fare l'albero di Natale e non lo aveva mai fatto, assieme con le mani un tempo forti di chi ha visto da bambino presepi di guerra.
Qua oggi comincia il nostro Natale.
E da oggi siamo tutti un po' più felici.
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