La paziente ha preso voti perpetui, con professione di castità, povertà e obbedienza

In un clima di raccoglimento e profonda spiritualità gli operatori dell'Hospice Oblate di Firenze (in foto) hanno assistito alla consacrazione di una ospite a Laica Missionaria della Carità. In ricovero presso la struttura delle Cure palliative della Asl Toscana Centro, la paziente nei giorni scorsi ha preso i voti perpetui, con professione solenne, di castità, povertà, obbedienza e servizio gratuito secondo lo Statuto e Modo di vita dei Laici Missionari della Carità.
       
Già professati i voti che rinnovati ogni anno sostengono la vocazione,
l'ospite attendeva da qualche anno di poter prendere quelli perpetui.
 
La cerimonia, solitamente celebrata in un ambiente religioso, è stata
realizzata tra le mura dell'Hospice, trasformando per un giorno il luogo di cura in uno spazio di preghiera e comunione. Il momento ha unito pazienti, personale e famiglie in una celebrazione unica, rivelando quanto il servizio e la vocazione possano fondersi armoniosamente.
       
''La cerimonia dei voti perpetui della paziente rappresenta un simbolo
di speranza, fede e dedizione che resterà scolpito nella memoria di tutti coloro che vi hanno partecipato - sottolinea Paola Poggiali, infermiere Coordinatore dell'Hospice - Un evento che ha donato a ognuno una prospettiva nuova sulla cura, intesa non solo come assistenza sanitaria, ma anche come gesto di amore che trascende i confini del dolore. L'Hospice Oblate continua a essere non solo un luogo di cura, ma anche un punto di riferimento per lo spirito, un segno di come la fede e il servizio possano fondersi per portare conforto e sollievo anche nelle circostanze più difficili''.
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