Dmitrij Palagi ha parlato della questione dell'ex cinema Fulgor, chiuso nel 2016 e da allora divenuto rifugio di persone in condizione di estrema vulnerabilità sociale: una situazione che ha portato insicurezza nella zona, come denunciato da molti residenti, e che ha guadagnato rilevbanza dopo l'aggressione ad un uomo di 91 anni che stava rientrando nela propria abotazione in via Maso Finiguerra.
"Non è chiaro perché il pubblico non possa imporsi per espropriare l'immobile dell'ex Fulgor.
Abbiamo fatto questa proposta in campagna elettorale e depositato un'interrogazione dopo aver effettuato un accesso agli atti, da cui si chiarisce che la licenza di cinema è decaduta, nel fallimento della proprietà subentrata nella gestione delle sale, ma che mai ha aperto le porte dell'attività.
Sappiamo bene come soggetti economici privati abbiano perplessità sul fatto che la soluzione possa arrivare dal pubblico. Perché da un paio di decenni c'è un'unica ideologia, che riduce le istituzioni alle divise e qualche procedura burocratica.
Per anni abbiamo chiesto conto di questo spazio. Ci sono sempre state date risposte legate alle norme. Mai una sola volta le varie Giunte si sono affacciate a capire la possibilità di diventare direttamente proprietà dell'edificio.
Proporremo una mozione e chiederemo un incontro a chi sta gestendo la procedura fallimentare.
Apprezziamo la solidarietà della Sindaca alla famiglia della vittima e ovviamente esprimiamo tutta l'umana vicinanza possibile. Però che la risposta sia solo la convocazione di un tavolo di ordine pubblico e sicurezza è davvero triste. Una subalternità a una visione che dovrebbe appartenere le destre.
Perché il problema del Fulgor esisteva anche prima e non si governa in modo subalterno rispetto a quanto più colpisce emotivamente."
"Non è chiaro perché il pubblico non possa imporsi per espropriare l'immobile dell'ex Fulgor.
Abbiamo fatto questa proposta in campagna elettorale e depositato un'interrogazione dopo aver effettuato un accesso agli atti, da cui si chiarisce che la licenza di cinema è decaduta, nel fallimento della proprietà subentrata nella gestione delle sale, ma che mai ha aperto le porte dell'attività.
Sappiamo bene come soggetti economici privati abbiano perplessità sul fatto che la soluzione possa arrivare dal pubblico. Perché da un paio di decenni c'è un'unica ideologia, che riduce le istituzioni alle divise e qualche procedura burocratica.
Per anni abbiamo chiesto conto di questo spazio. Ci sono sempre state date risposte legate alle norme. Mai una sola volta le varie Giunte si sono affacciate a capire la possibilità di diventare direttamente proprietà dell'edificio.
Proporremo una mozione e chiederemo un incontro a chi sta gestendo la procedura fallimentare.
Apprezziamo la solidarietà della Sindaca alla famiglia della vittima e ovviamente esprimiamo tutta l'umana vicinanza possibile. Però che la risposta sia solo la convocazione di un tavolo di ordine pubblico e sicurezza è davvero triste. Una subalternità a una visione che dovrebbe appartenere le destre.
Perché il problema del Fulgor esisteva anche prima e non si governa in modo subalterno rispetto a quanto più colpisce emotivamente."
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