Cresce il numero di voci che si levano contro il progetto di espansione dell’aeroporto fiorentino di Peretola, il cui progetto è attualmente sotto la lente di ingrandimento dei tecnici dell’Ambiente per la procedura unificata di Via-Vas.
L’ultima osservazione, riporta questa mattina La Nazione, è quella del Wwf, che unendosi alle osservazioni critiche avanzate nelle scorse settimane anche dall’Università e dai comuni della Piana, Sesto Calenzano e Prato, ha puntato il dito contro l’ingrandimento dello scalo: per l’associazione è “erronea l’impostazione di base della proposta” perché, sottolinea, “a Firenze non serve un aeroporto più grande” con maggiore inquinamento e consumo di suolo ma “un migliore collegamento con l’aeroporto di Pisa e di Bologna”.
L’Università di Firenze, nel criticare il progetto proposto da ENAC, aveva fatto riferimento al fatto che con l’espansione della pista gli occupanti degli edifici universitari a Sesto “sarebbero immediatamente esposti al rischio”, lamentando inoltre di non aver ricevuto risposta sulle proprie osservazioni circa il rischio idrogeologico e chiedendo chiarimenti sull’oasi di Val di Rose.
Dai Comuni di Prato, Sesto e Calenzano, invece, il no è secco e categorico: l’amministrazione pratese, guidata dalla sindaca Bugetti, teme l’inquinamento acustico che la nuova pista potrebbe arrecare alla popolazione della piana. E tiene banco la questione Toscochimica, azienda del territorio pratese che, sulla base dei criteri della direttiva Seveso, rientra nel rischio di incidente rilevante, e che con l’espansione dello scalo verrebbe a trovarsi vicina alla pista.
L’ultima osservazione, riporta questa mattina La Nazione, è quella del Wwf, che unendosi alle osservazioni critiche avanzate nelle scorse settimane anche dall’Università e dai comuni della Piana, Sesto Calenzano e Prato, ha puntato il dito contro l’ingrandimento dello scalo: per l’associazione è “erronea l’impostazione di base della proposta” perché, sottolinea, “a Firenze non serve un aeroporto più grande” con maggiore inquinamento e consumo di suolo ma “un migliore collegamento con l’aeroporto di Pisa e di Bologna”.
L’Università di Firenze, nel criticare il progetto proposto da ENAC, aveva fatto riferimento al fatto che con l’espansione della pista gli occupanti degli edifici universitari a Sesto “sarebbero immediatamente esposti al rischio”, lamentando inoltre di non aver ricevuto risposta sulle proprie osservazioni circa il rischio idrogeologico e chiedendo chiarimenti sull’oasi di Val di Rose.
Dai Comuni di Prato, Sesto e Calenzano, invece, il no è secco e categorico: l’amministrazione pratese, guidata dalla sindaca Bugetti, teme l’inquinamento acustico che la nuova pista potrebbe arrecare alla popolazione della piana. E tiene banco la questione Toscochimica, azienda del territorio pratese che, sulla base dei criteri della direttiva Seveso, rientra nel rischio di incidente rilevante, e che con l’espansione dello scalo verrebbe a trovarsi vicina alla pista.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies