Infiltrazioni d’acqua, ascensori che non funzionano, crepe nei muri della struttura, bagno fuori uso, addirittura topi nel controsoffitto. E ancora, distacco delle doghe metalliche del controsoffitto e griglie per la raccolta dell’acqua piovana ostruite da rifiuti.
La situazione del Palazzo di Giustizia di Prato, spiega questa mattina Il Corriere Fiorentino, non è delle migliori, e dopo i ripetuti appelli dei mesi scorsi, il procuratore Luca Tescaroli e la presidente del tribunale Lucia Schiaretti hanno scritto una lettera alla sindaca della città Ilaria Bugetti, al Ministro della Giustizia Carlo Nordio e al Provveditore delle opere pubbliche affinché intervengano: “Non è a norma. O si interviene subito con i lavori necessari o è necessario chiuderlo e cercare un’altra sede”.
Ieri, racconta il quotidiano, chi si fosse trovato ad accedere alla struttura ha trovato un cartello eloquente appeso all’ingresso: “Si avvisa l’utenza che il Palazzo di Giustizia non è sicuro sotto vari profili e chi vi accede si assume conseguentemente tutti i rischi”.
Un avvertimento chiaro e inequivocabile che però, scrive il Corriere, non ha impressionato particolarmente i frequentatori del Palazzo di Giustizia, ormai abituati a fare i conti con le condizioni difficili del tribunale.
Nelle scorse settimane, dopo la forte ondata di maltempo che ha colpito la Toscana settentrionale a metà marzo, l’acqua era arrivata ad un’altezza di quattro centimetri: i sopralluoghi dei Vigili del Fuoco e dei tecnici dell’Asl, spiega il Corriere Fiorentino, hanno evidenziato diverse situazioni di criticità che hanno comportato la chiusura degli ambienti più a rischio e la programmazione di interventi di restauro.
Una situazione che certo non consente di lavorare ottimamente, e della quale ormai il personale del palazzo di Giustizia sembra essere esasperato.
La situazione del Palazzo di Giustizia di Prato, spiega questa mattina Il Corriere Fiorentino, non è delle migliori, e dopo i ripetuti appelli dei mesi scorsi, il procuratore Luca Tescaroli e la presidente del tribunale Lucia Schiaretti hanno scritto una lettera alla sindaca della città Ilaria Bugetti, al Ministro della Giustizia Carlo Nordio e al Provveditore delle opere pubbliche affinché intervengano: “Non è a norma. O si interviene subito con i lavori necessari o è necessario chiuderlo e cercare un’altra sede”.
Ieri, racconta il quotidiano, chi si fosse trovato ad accedere alla struttura ha trovato un cartello eloquente appeso all’ingresso: “Si avvisa l’utenza che il Palazzo di Giustizia non è sicuro sotto vari profili e chi vi accede si assume conseguentemente tutti i rischi”.
Un avvertimento chiaro e inequivocabile che però, scrive il Corriere, non ha impressionato particolarmente i frequentatori del Palazzo di Giustizia, ormai abituati a fare i conti con le condizioni difficili del tribunale.
Nelle scorse settimane, dopo la forte ondata di maltempo che ha colpito la Toscana settentrionale a metà marzo, l’acqua era arrivata ad un’altezza di quattro centimetri: i sopralluoghi dei Vigili del Fuoco e dei tecnici dell’Asl, spiega il Corriere Fiorentino, hanno evidenziato diverse situazioni di criticità che hanno comportato la chiusura degli ambienti più a rischio e la programmazione di interventi di restauro.
Una situazione che certo non consente di lavorare ottimamente, e della quale ormai il personale del palazzo di Giustizia sembra essere esasperato.
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