La Nazione questa mattina dedica spazio alle voci delle persone “comuni” costrette a fare i conti quotidianamente con prezzi sempre più alti e difficoltà sempre maggiori a far quadrare i conti.
Molto critica è la voce di una famiglia arrivata da Milano per cercare un appartamento per il figlio che a breve inizierà l’università a Firenze: “neanche a Milano i prezzi sono così, siamo sconvolti”.
C’è chi al quotidiano dice di aver cominciato a risparmiare sul riscaldamento tenendolo acceso per meno ore e vestendo abiti più pesanti, come una famiglia di cinque persone che racconta di aver fatto tagli anche sui giocattoli per i figli piccoli: “favoriamo il riciclo, da uno passano all’altro”.
Anche la scuola inizia ad essere un costo pesante per le famiglie, non solo per quel che riguarda le rette, ma tutto ciò che gravita attorno, dai manuali fino al materiale didattico come quaderni e penne.
E anche la spesa ormai richiede tagli e attenzione, con prezzi che impongono di comprare il minimo indispensabile.
A fotografare la situazione è un’indagine di Federconsumatori Toscana, che per il 2025 a Firenze stima un aumento medio della spesa di 1438 euro.
La presidente Laura Grandi spiega a La Nazione che a pesare come un macigno sull’economia fiorentina è il turismo di massa, che se da una parte porta innegabilmente ricchezza e vantaggi, dall’altra, come da tempo denunciano cittadini e movimenti civici, porta ad un aumento generalizzato e a tratti incontrollato dei prezzi.
Un esempio è quello dei servizi: la scomparsa progressiva delle botteghe, sostituite da attività ad uso e consumo dei turisti, porta ad un aumento dei prezzi sostenuto dalla sempre minore concentrazione di artigiani e professionisti, segnando un +7,19% rispetto all’anno scorso.
In aumento anche i trasporti (+2,19%), i prodotti per la casa (2,26%), l’istruzione (+3,66%) e le spese sanitarie (+2,64%), ma anche il prezzo del cibo (+14,70%, un dato che però non è influenzato solo dalla realtà locale fiorentina ma che si inserisce nel più ampio quadro degli aumenti die prezzi a livello nazionale).
Non va meglio per le bollette, con gas e luce che sono date in aumento del 9% (di 172 euro), mentre per l’acqua si parla di un +2,74% che si va ad aggiungere al costo più alto del paese.
Tra i rincari più pesanti per la popolazione ci sono le spese legate all’abitare: solo per gli affitti, nel 2025 Federconsumatori stima un aumento medio di 500 euro (+5%), facendo registrare a Firenze uno dei dati più
alti d’Italia.
Inoltre la presenza di appartamenti dati in affitto breve fa aumentare i costi del trenta per cento: “Pesano i costi per le riparazioni e le manutenzioni oltre a quelli legati a fosse biologiche ed elettricità. Oltre ai costi immateriali” spiega Laura Grandi a La Nazione.
Molto critica è la voce di una famiglia arrivata da Milano per cercare un appartamento per il figlio che a breve inizierà l’università a Firenze: “neanche a Milano i prezzi sono così, siamo sconvolti”.
C’è chi al quotidiano dice di aver cominciato a risparmiare sul riscaldamento tenendolo acceso per meno ore e vestendo abiti più pesanti, come una famiglia di cinque persone che racconta di aver fatto tagli anche sui giocattoli per i figli piccoli: “favoriamo il riciclo, da uno passano all’altro”.
Anche la scuola inizia ad essere un costo pesante per le famiglie, non solo per quel che riguarda le rette, ma tutto ciò che gravita attorno, dai manuali fino al materiale didattico come quaderni e penne.
E anche la spesa ormai richiede tagli e attenzione, con prezzi che impongono di comprare il minimo indispensabile.
A fotografare la situazione è un’indagine di Federconsumatori Toscana, che per il 2025 a Firenze stima un aumento medio della spesa di 1438 euro.
La presidente Laura Grandi spiega a La Nazione che a pesare come un macigno sull’economia fiorentina è il turismo di massa, che se da una parte porta innegabilmente ricchezza e vantaggi, dall’altra, come da tempo denunciano cittadini e movimenti civici, porta ad un aumento generalizzato e a tratti incontrollato dei prezzi.
Un esempio è quello dei servizi: la scomparsa progressiva delle botteghe, sostituite da attività ad uso e consumo dei turisti, porta ad un aumento dei prezzi sostenuto dalla sempre minore concentrazione di artigiani e professionisti, segnando un +7,19% rispetto all’anno scorso.
In aumento anche i trasporti (+2,19%), i prodotti per la casa (2,26%), l’istruzione (+3,66%) e le spese sanitarie (+2,64%), ma anche il prezzo del cibo (+14,70%, un dato che però non è influenzato solo dalla realtà locale fiorentina ma che si inserisce nel più ampio quadro degli aumenti die prezzi a livello nazionale).
Non va meglio per le bollette, con gas e luce che sono date in aumento del 9% (di 172 euro), mentre per l’acqua si parla di un +2,74% che si va ad aggiungere al costo più alto del paese.
Tra i rincari più pesanti per la popolazione ci sono le spese legate all’abitare: solo per gli affitti, nel 2025 Federconsumatori stima un aumento medio di 500 euro (+5%), facendo registrare a Firenze uno dei dati più
alti d’Italia.
Inoltre la presenza di appartamenti dati in affitto breve fa aumentare i costi del trenta per cento: “Pesano i costi per le riparazioni e le manutenzioni oltre a quelli legati a fosse biologiche ed elettricità. Oltre ai costi immateriali” spiega Laura Grandi a La Nazione.
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