La nota dell'Università di Firenze

Studenti pro Pal riuniti in presidio in piazza San Marco sono entrati nell'atrio del rettorato per protestare, dopo che la mozione per la rescissione degli accordi con Israele è stata illustrata ma non messa al voto nella seduta odierna del Senato accademico. Un'irruzione per chiedere di parlare con la rettrice Alessandra Petrucci, mentre le forze dell'ordine si sono schierate a protezione della porta d'ingresso interna. Un atto che l'ateneo "condanna con fermezza".
     
"Tali azioni rappresentano un atto di prevaricazione e una grave violazione delle regole democratiche che garantiscono il funzionamento della vita accademica. La violenza, in qualunque forma si manifesti — fisica, verbale o simbolica —, è incompatibile con i valori che l'Università incarna e difende: il rispetto delle persone, la libertà di pensiero e la responsabilità del dialogo. L'Università di Firenze - conclude la nota - continuerà a essere luogo di sapere, confronto e libertà, ma non può e non deve tollerare atteggiamenti che mirano a imporre con la forza ciò che la comunità accademica, in piena legittimità, ha democraticamente respinto".

    
Il documento degli studenti spiega l'Università, "già discusso e votato nella precedente seduta, era stato respinto dall'organo accademico. In applicazione del regolamento, la mozione è stata pertanto messa in comunicazione, senza procedere a una nuova deliberazione".
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