Anche la giustizia minorile attraversa un momento molto difficile, al pari di quella ordinaria.
Come riporta questa mattina il Corriere Fiorentino, le procure per i minorenni sono sempre più in difficoltà, da una parte a causa dell’aumento delle denunce e delle segnalazioni e dall’altra a causa dell’organico assolutamente insufficiente con il quale prendere in carico le varie situazioni.
La situazione di grande difficoltà viene spiegata al quotidiano dalla Procuratrice di Firenze Roberta Pieri, da nove mesi alla guida della procura per i minorenni di Firenze: a pesare è innanzitutto la carena di magistrati, che rende molto più gravoso il lavoro di quelli attualmente impegnati e delle relative procure, al quale si somma una mole di lavoro sempre più gravosa.
Sono profondamente cambiati i reati commessi dai minori: come spiega la procuratrice Pieri, infatti, nel giro di pochi anni si è passati dal taccheggio alle rapine e alla violenza, una situazione ulteriormente aggravata da situazioni familiari difficili e dall’insufficienza dell’attività dei servizi sociali, costretti a fare i conti con tagli al budget che ne limitano la capacità di intervento.
Il tutto si traduce quindi in una difficoltà sempre maggiore nell’intercettare le situazioni di disagio giovanile prima che esplodano, e un aggravio del lavoro delle procure, costrette a fare i conti con il conseguente aumento della criminalità minorile.
Come riporta questa mattina il Corriere Fiorentino, le procure per i minorenni sono sempre più in difficoltà, da una parte a causa dell’aumento delle denunce e delle segnalazioni e dall’altra a causa dell’organico assolutamente insufficiente con il quale prendere in carico le varie situazioni.
La situazione di grande difficoltà viene spiegata al quotidiano dalla Procuratrice di Firenze Roberta Pieri, da nove mesi alla guida della procura per i minorenni di Firenze: a pesare è innanzitutto la carena di magistrati, che rende molto più gravoso il lavoro di quelli attualmente impegnati e delle relative procure, al quale si somma una mole di lavoro sempre più gravosa.
Sono profondamente cambiati i reati commessi dai minori: come spiega la procuratrice Pieri, infatti, nel giro di pochi anni si è passati dal taccheggio alle rapine e alla violenza, una situazione ulteriormente aggravata da situazioni familiari difficili e dall’insufficienza dell’attività dei servizi sociali, costretti a fare i conti con tagli al budget che ne limitano la capacità di intervento.
Il tutto si traduce quindi in una difficoltà sempre maggiore nell’intercettare le situazioni di disagio giovanile prima che esplodano, e un aggravio del lavoro delle procure, costrette a fare i conti con il conseguente aumento della criminalità minorile.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies