Alcune decine di persone, tra studenti, insegnanti, genitori e amministratori locali, hanno protestato a Firenze davanti a Palazzo Medici Riccardi, sede della Città metropolitana e della prefettura, contro l'accorpamento dell'istituto comprensivo Gonnelli Gambassi Terme-Montaione con un altro istituto del territorio della Città metropolitana.
"Questa protesta è stata promossa dalle famiglie, dal personale dell'istituto, tutti molto preoccupati per questa situazione dell'accorpamento - ha detto la direttrice scolastica Maria Antonia Lai -. Siamo qui perché vogliamo spiegare le difficoltà di un istituto comprensivo, che ha accorpato le scuole di due comuni già 27 anni fa, che quindi ha già fatto un percorso di razionalizzazione, che ha costruito la sua offerta formativa e che vorrebbe continuare su questa strada".
La preside ha poi spiegato che l'istituto di Gambassi Terme e Montaione "verrebbe accorpato con un altro istituto comprensivo del circondario, ma non sappiamo ancora quale. La complessità che si chiede è molto alta, noi gestiamo già tre fasce di età, tre categoria di personale docente, abbiamo già sei plessi e accorpandoci arriviamo a 11-12 plessi e circa 1800 studenti".
Anche la ricaduta sul personale, conclude Lai, "sarebbe piuttosto forte, perché gli accorpamenti determinano un calo del personale, sia docente che Ata".
Presente alla manifestazione anche Sergio Marzocchi, sindaco di Gambassi Terme. "La sindaca di Firenze e della Città metropolitana sta spingendo per salvare il Galileo anziché il Gambassi-Montaione - ha detto - pur non avendo i numeri necessari. Ha utilizzato un pretesto che è quello della storicità. Noi lo contestiamo, è un'ingiustizia nei confronti dei più deboli, dei più lontani, di quelli che non hanno santi in paradiso. Qui ci sono Galileo e Michelangiolo a due passi - ha aggiunto - gli accorpamenti vanno fatti all'interno delle mura cittadine, non si possono fare tra Gambassi e, per esempio, Montespertoli perché ci sono almeno 15 chilometri di distanza. É un modo di governare che non condividiamo".
"No all'accorpamento dell'Istituto comprensivo Gonnelli Gambassi e Montaione", viene dichiarato in una nota da Gianluca Lacoppola (Cgil Firenze) e Emanuele Rossi (Flc Cgil Firenze) i quali affermano che "le bambine e i bambini del comprensivo Gonnelli, insieme ai loro insegnanti, al personale Ata e alla dirigente scolastica hanno dato una grande lezione di civismo, perché alle istituzioni e all'opinione pubblica del nostro territorio stanno dicendo che non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B, comunità degne di essere ascoltate e altre no".
"Lanciamo quindi un duplice appello - proseguono i due sindacalisti - alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola e a tutti i lavoratori indistintamente di aderire in massa allo sciopero generale del 29 novembre indetto dalla Cgil insieme alla Uil e partecipare alle relative manifestazioni, per chiedere al governo e al Ministro Valditara più investimenti e non dimensionamenti delle scuole, perché non è possibile continuare a tagliare sull'istruzione", "chiediamo poi alla Città Metropolitana di ritirare il provvedimento preso senza alcun tipo di ascolto e dialogo e avviare un processo di confronto per arrivare a scelte condivise con tutti i soggetti interessati; scuole, enti locali, comunità territoriali".
"Questa protesta è stata promossa dalle famiglie, dal personale dell'istituto, tutti molto preoccupati per questa situazione dell'accorpamento - ha detto la direttrice scolastica Maria Antonia Lai -. Siamo qui perché vogliamo spiegare le difficoltà di un istituto comprensivo, che ha accorpato le scuole di due comuni già 27 anni fa, che quindi ha già fatto un percorso di razionalizzazione, che ha costruito la sua offerta formativa e che vorrebbe continuare su questa strada".
La preside ha poi spiegato che l'istituto di Gambassi Terme e Montaione "verrebbe accorpato con un altro istituto comprensivo del circondario, ma non sappiamo ancora quale. La complessità che si chiede è molto alta, noi gestiamo già tre fasce di età, tre categoria di personale docente, abbiamo già sei plessi e accorpandoci arriviamo a 11-12 plessi e circa 1800 studenti".
Anche la ricaduta sul personale, conclude Lai, "sarebbe piuttosto forte, perché gli accorpamenti determinano un calo del personale, sia docente che Ata".
Presente alla manifestazione anche Sergio Marzocchi, sindaco di Gambassi Terme. "La sindaca di Firenze e della Città metropolitana sta spingendo per salvare il Galileo anziché il Gambassi-Montaione - ha detto - pur non avendo i numeri necessari. Ha utilizzato un pretesto che è quello della storicità. Noi lo contestiamo, è un'ingiustizia nei confronti dei più deboli, dei più lontani, di quelli che non hanno santi in paradiso. Qui ci sono Galileo e Michelangiolo a due passi - ha aggiunto - gli accorpamenti vanno fatti all'interno delle mura cittadine, non si possono fare tra Gambassi e, per esempio, Montespertoli perché ci sono almeno 15 chilometri di distanza. É un modo di governare che non condividiamo".
"No all'accorpamento dell'Istituto comprensivo Gonnelli Gambassi e Montaione", viene dichiarato in una nota da Gianluca Lacoppola (Cgil Firenze) e Emanuele Rossi (Flc Cgil Firenze) i quali affermano che "le bambine e i bambini del comprensivo Gonnelli, insieme ai loro insegnanti, al personale Ata e alla dirigente scolastica hanno dato una grande lezione di civismo, perché alle istituzioni e all'opinione pubblica del nostro territorio stanno dicendo che non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B, comunità degne di essere ascoltate e altre no".
"Lanciamo quindi un duplice appello - proseguono i due sindacalisti - alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola e a tutti i lavoratori indistintamente di aderire in massa allo sciopero generale del 29 novembre indetto dalla Cgil insieme alla Uil e partecipare alle relative manifestazioni, per chiedere al governo e al Ministro Valditara più investimenti e non dimensionamenti delle scuole, perché non è possibile continuare a tagliare sull'istruzione", "chiediamo poi alla Città Metropolitana di ritirare il provvedimento preso senza alcun tipo di ascolto e dialogo e avviare un processo di confronto per arrivare a scelte condivise con tutti i soggetti interessati; scuole, enti locali, comunità territoriali".
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