Non solo l’Arno, il Bisenzio o l’Ombrone pistoiese. Il territorio delle tre provincie Firenze-Prato-Pistoia è attraversato da una miriade di corsi d’acqua più o meno regolari che però, in caso di ostruzioni, danneggiamenti o fenomeni estremi come quello avvenuto la settimana scorsa, possono andare in crisi e trasformarsi in grandi pericoli per le comunità che vivono nelle loro vicinanze.
La Nazione questa mattina spiega che si tratta di corsi d’acqua di portata minore e irregolare, torrenti, ruscelli e piccoli canali, che attraversano il territorio e si gettano nei fiumi più importanti: la Greve, l’Affrico e il Mugnone, il Terzolle, ma anche i meno noti fosso Ghindossoli e il Rigognolo a Sesto Fiorentino.
Piccoli corsi che, se ostruiti o gonfiati dalle piogge come successo nei giorni scorsi, rischiano di allagare le zone circostanti e arrecare danni enormi ai centri urbani nei dintorni.
Corsi che, spiegano al quotidiano i tecnici del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, si dividono in acque alte, cioè che raccolgono le acque che provengono da colline e montagne e scorrono verso valle, e acque basse, cioè corsi molto lenti con pendenze molto basse, tanto che addirittura il problema è farli scorrere.
Gli stessi tecnici spiegano però che nei giorni scorsi, di fronte all’aggravarsi della situazione per le fortissime che stavano colpendo il fiorentino, i sistemi di difesa idraulica come paratoie, pompe di drenaggio, casse di espansione sbarramenti hanno funzionato bene riuscendo a sostenere l’acqua in eccesso.
“Ciò non toglie che ci siano criticità localizzate che hanno provocato danni a cittadini ed imprese. Nei prossimi giorni collaboreremo con sindaci e Regione per trovare soluzioni e fondi per gli interventi strutturali necessari” spiegano al quotidiano i tecnici del Consorzio.
La Nazione questa mattina spiega che si tratta di corsi d’acqua di portata minore e irregolare, torrenti, ruscelli e piccoli canali, che attraversano il territorio e si gettano nei fiumi più importanti: la Greve, l’Affrico e il Mugnone, il Terzolle, ma anche i meno noti fosso Ghindossoli e il Rigognolo a Sesto Fiorentino.
Piccoli corsi che, se ostruiti o gonfiati dalle piogge come successo nei giorni scorsi, rischiano di allagare le zone circostanti e arrecare danni enormi ai centri urbani nei dintorni.
Corsi che, spiegano al quotidiano i tecnici del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, si dividono in acque alte, cioè che raccolgono le acque che provengono da colline e montagne e scorrono verso valle, e acque basse, cioè corsi molto lenti con pendenze molto basse, tanto che addirittura il problema è farli scorrere.
Gli stessi tecnici spiegano però che nei giorni scorsi, di fronte all’aggravarsi della situazione per le fortissime che stavano colpendo il fiorentino, i sistemi di difesa idraulica come paratoie, pompe di drenaggio, casse di espansione sbarramenti hanno funzionato bene riuscendo a sostenere l’acqua in eccesso.
“Ciò non toglie che ci siano criticità localizzate che hanno provocato danni a cittadini ed imprese. Nei prossimi giorni collaboreremo con sindaci e Regione per trovare soluzioni e fondi per gli interventi strutturali necessari” spiegano al quotidiano i tecnici del Consorzio.
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