La presidente dell'Ordine Gulino: “C’è un forte disagio giovanile post-pandemia, aumentata del 30% l’ansia fra i ragazzi”

“Tra pochi giorni riapriranno le scuole toscane, è importante vivere l'ambiente scolastico non esclusivamente come valutazione o competizione ma come un’opportunità di crescita e di socialità, per sviluppare metodi di apprendimento, pensiero critico, risoluzione di problemi, gestione dello stress e delle emozioni, strategie di comunicazione efficace per meglio rapportarsi con la comunità, per citare le maggiori life skills che si apprendono prevalentemente a scuola”.
A dirlo è Maria Antonietta Gulino, presidente dell'Ordine degli Psicologi della Toscana, in vista dell’inizio dell’anno scolastico in Toscana.

“Secondo una ricerca commissionata dall’Ordine Toscano nelle province della regione lo scorso anno, i giovani nelle nostre scuole hanno sempre più bisogno di supporto, e le richieste di aiuto agli psicologi sono aumentate significativamente, soprattutto nel periodo post-pandemico. Per questo, la scuola non dovrebbe essere solo un luogo di prestazioni, ma una vera e propria palestra di vita e l'intervento dello psicologo scolastico in ogni scuola funziona sia come intervento precoce e prevenzione che come aiuto per lo sviluppo di reti di protezione e di relazione necessarie alla salute giovanile”.

“La scuola rappresenta una grande opportunità, non solo dal punto di vista formativo, ma anche per l’educazione alle relazioni – spiega la presidente –. È proprio a scuola che i ragazzi imparano a conoscere se stessi e a gestire i rapporti con gli altri: con i coetanei, quindi amici e compagni di classe, e con il mondo degli adulti, ovvero insegnanti e personale scolastico”.

“Molti studenti tornano in aula con entusiasmo – prosegue Gulino – tre mesi di vacanza possono risultare lunghi per un adolescente. Tuttavia, è importante ricordare che la scuola richiede anche impegno e fatica, come accade in qualsiasi palestra, nulla è scontato e bisogna dedicarci tempo e testa, ciò che conta è che ognuno dia il meglio che può, senza sentirsi in competizione con gli altri e senza badare solo alle aspettative degli adulti significativi. È ovvio che non tutte le materie scolastiche possano interessare allo stesso modo, ma è fondamentale che l'indirizzo scolastico scelto sia in linea con le proprie inclinazioni e attitudini: il lavoro e l’impegno per preparare un compito o un’interrogazione devono avere un valore per lo studente”.

“Se ci si rende conto che la scuola scelta non appassiona e non rispecchia le proprie inclinazioni, è importante discuterne con genitori e insegnanti, per comprendere le ragioni delle difficoltà e capire quale sia il percorso scolastico più adatto – conclude Gulino –. I genitori devono essere presenti, ascoltare, osservare e supportare i ragazzi, devono essere curiosi e critici nella giusta misura. La scuola non può essere un luogo di sola prestazione, ma un ambiente costruttivo di vita e di conoscenza, dove garantire benessere, inteso come sviluppo di competenze, bisogni e relazioni, i genitori e gli insegnanti sono pilastri portanti per una sana crescita dei giovani”.

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