La Repubblica Firenze questa mattina riporta la denuncia delle condizioni in cui si trova la stazione di Rifredi, la terza per importanza e volume di passeggeri della Toscana, (dopo Firenze Santa Maria Novella e Pisa centrale) fatta dal presidente Q5 di Spi-Cgil Massimo Falorni.
Come scrive il quotidiano, il sindacato punta il dito contro i servizi del tutto assenti, come la biglietteria (ci sono quelle automatiche sul lato di via dello Steccuto) e gli ascensori per l’accesso al sottopassaggio e ai binari delle persone diversamente abili.
L’unico servizio aperto nell’immediatezza della stazione è il bar lato Steccuto, che accoglie i passeggeri e supplisce ala mancanza di una sala d’attesa, ma chiaramente quando il bar è chiuso, specialmente la sera, l’assenza di altri presidi sociali fissi fa si che la stazione si trasformi in un luogo pericoloso.
Al quotidiano una residente ha raccontato di essere stata presa a calci e strattonata mentre passava dal sottopassaggio, e diverse altre persone che abitano in zona preferiscono evitare di passare di lì la sera e allungare il tragitto per passare da via Vasco de Gama a via dello Steccuto e viceversa, per esempio prendendo il sottopassaggio verso piazza Dalmazia.
Per questo Falorni chiede che “la stazione venga resa fruibile e più sicura, per migliorare la qualità della vita degli anziani, di tutti i cittadini, dei passeggeri. Regione e Trenitalia modifichino il contratto di servizio prevedendo l’introduzione di biglietteria, ascensori, punti informativi per chi viaggia. Inoltre, se la stazione fosse più vissuta da passeggeri, passanti e personale ciò sarebbe anche un deterrente per l’insicurezza”.
Come scrive il quotidiano, il sindacato punta il dito contro i servizi del tutto assenti, come la biglietteria (ci sono quelle automatiche sul lato di via dello Steccuto) e gli ascensori per l’accesso al sottopassaggio e ai binari delle persone diversamente abili.
L’unico servizio aperto nell’immediatezza della stazione è il bar lato Steccuto, che accoglie i passeggeri e supplisce ala mancanza di una sala d’attesa, ma chiaramente quando il bar è chiuso, specialmente la sera, l’assenza di altri presidi sociali fissi fa si che la stazione si trasformi in un luogo pericoloso.
Al quotidiano una residente ha raccontato di essere stata presa a calci e strattonata mentre passava dal sottopassaggio, e diverse altre persone che abitano in zona preferiscono evitare di passare di lì la sera e allungare il tragitto per passare da via Vasco de Gama a via dello Steccuto e viceversa, per esempio prendendo il sottopassaggio verso piazza Dalmazia.
Per questo Falorni chiede che “la stazione venga resa fruibile e più sicura, per migliorare la qualità della vita degli anziani, di tutti i cittadini, dei passeggeri. Regione e Trenitalia modifichino il contratto di servizio prevedendo l’introduzione di biglietteria, ascensori, punti informativi per chi viaggia. Inoltre, se la stazione fosse più vissuta da passeggeri, passanti e personale ciò sarebbe anche un deterrente per l’insicurezza”.
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