'Può essere migliorata ma ha recepito molte nostre osservazioni' commenta la presidente regionale Letizia Cesani

"La proposta di legge sulle aree idonee e non idonee per installare impianti per la produzione di energie da fonti rinnovabili ha recepito molte delle osservazioni di Coldiretti ma ci sono ancora alcune lacune ed elementi da migliorare e migliorabili in termini di coerenza rispetto alla legislazione nazionale e soprattutto di opportunità per il mondo agricolo". Così la presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani durante un'audizione nella seduta congiunta delle commissioni sviluppo economico e ambiente del Consiglio regionale.
    
Per Cesani, spiega una nota, "Coldiretti non si è mai opposta alle agroenergie ma ha lottato, portando in piazza migliaia di agricoltori, per salvaguardare il suolo dalle speculazioni energetiche chiedendo ed ottenendo con una legge nazionale il divieto di installare pannelli fotovoltaici a terra, una linea di principio che diventerà parte integrante della legge regionale. Così come abbiamo lottato per ottenere più risorse per permettere alle nostre aziende di realizzare sui tetti di stalle, fienili e serre i pannelli per abbattere i costi energetici".

"C'è molta preoccupazione tra le imprese soprattutto nei territori dove l'installazione di parchi solari ed eolici hanno un impatto devastante sul paesaggio che è parte integrante della qualità delle produzioni, dell'ambiente e della loro narrazione - osservato ancora -. Il testo della proposta di legge recepisce molti dei nostri stimoli e delle nostre proposte: il no al fotovoltaico a terra nelle aree agricole, dando priorità quindi alla produzione alimentare e alla conservazione del suolo e la possibilità che siano gli agricoltori professionali, anche nelle zone non vocate, ad installare gli impianti agri-voltaici che consentono insieme alla produzione di energia green la conduzione di attività agricole". Secondo Cesani "proprio su questo ultimo aspetto abbiamo chiesto un rafforzativo per evitare che l'agricoltore diventi una sorta di foglia di fico per bypassare la norma. Crediamo sia pericolosissimo non specificare che chi realizza l'impianto sia anche colui che effettivamente lo gestisce e ne beneficia".

L'altro tema al centro delle perplessità manifestate da Coldiretti è l'assenza di un "vincolo" tra le aree con coltivazioni di pregio e l'individuazione delle aree non idonee". 
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies