In sala alle 21:30 'Things we said today' di Andrei Ujică, sui Beatles a New York nel 1965

Alice Rohrwacher e Pietro Marcello saranno ospiti alla 65a edizione del Festival dei Popoli, domani mercoledì 6 novembre, protagonisti del panel alle 18.30 al cinema La Compagnia dal titolo “Documentario italiano: verso la finzione?”. 

In serata invece, in sala alle 21.30, arrivano i Beatles d’archivio in “Things we said today” di Andrei Ujica, presente in sala, con i materiali ritrovati del concerto dei Fab Four a New York nel 1965, in un ritratto di un mondo passato, che già annunciava il presente. 

Sarà una conversazione dedicata alla transizione dal documentario alla finzione compiuta da un’intera generazione di filmmaker che, proprio a partire dal confronto con la realtà, ha contribuito a rinnovare la cinematografia del nostro paese negli ultimi due decenni. In dialogo, insieme a Gabriele Genuino (Rai Cinema), due figure di primissimo piano, capaci di raccontare le contraddizioni di un’Italia “bella e perduta” e le “meraviglie” di un paese ancora incerto tra il proprio passato contadino e il presente segnato da un’industrializzazione mai pienamente realizzata. Modera Alba Mileto

Note cult poi in serata - per la sezione Let the music play - con l’ultimo lavoro del regista rumeno Andrei Ujica, che presenterà in sala il film su cui ha lavorato più di un decennio, “Things we said today”, ricostruzione d’archivio del celebre tour nordamericano dei Beatles. Il documentario prende come punto di partenza proprio l'arrivo dei Fab Four a New York per il loro concerto dell'agosto 1965 allo Shea Stadium, e come titolo una canzone dei Beatles che già anticipa un momento in cui il momento presente sarà diventato un passato ossessionante, né recuperabile né dimenticabile. Ma il quadro di riferimento si allarga progressivamente. Vengono accostate realtà contigue del 1965: la Fiera Mondiale di New York, i disordini di Watts che filtrano dalla East Coast in televisione. Un viaggio nel cuore nascosto di quel mondo al tempo stesso scomparso e palpabilmente presente.

Al cinema La Compagnia invece dalle 15 ci sarà la sezione Feminist Frames con “SIlence of reason” di Kumjana Novakova, presente in sala, forte resoconto sulle singolari esperienze di violenza e tortura delle donne dei campi di stupro di Foča durante la guerra in Bosnia-Erzegovina. Alle 16.30 invece per il concorso internazionale per lungometraggi sullo schermo “Terra incognita” di Enrico Masi, dialogo tra modelli di sviluppo contrapposti, che riflette sulla condizione umana e il suo rapporto con le risorse materiali: sulle Alpi italiane una famiglia di origini tedesche vive senza elettricità e senza contatti con la società; al di là della frontiera alpina, in Francia, è in costruzione un immenso impianto che ricerca la fusione atomica.

Alle 17 continua l’omaggio ad Albert Serra, ospite speciale di questa edizione del festival, che sarà in sala alla Strozzina presso Palazzo Strozzi per la proiezione del suo “The lord worked wonders in me”, documentario e film nel film in cui una parte della troupe di Honor de cavalleria raggiunge La Mancha alla ricerca delle reali ambientazioni delle gesta di Don Chisciotte. 

Al cinema Astra la giornata inizia alle 10 con Feminist Frames (ingresso libero) che propone “Newsreel 242 - Sunny Railways di Nika Autor e “Remanence” di  Sabine Groenewegen; segue alle 11.30 il Doc at Work - Future Campus dedicato ai cineasti di domani, con “Petrolia” di Giulia Mancassola e “That tiny place where the light comes in” di Giulianna Camarena, alla presenza delle registe. Alle 15, arriva la sezione Habitat, con i corti dedicati all’ambiente e al cambiamento climatico: “Parcebes” di A. Ramires (Xá) e L. Gonçalves, “Coral City” di C. Ghekiere e C. De Cort , “Like water, stone and foam” di Diana Moreno, in collaborazione con Publiacqua. Il pomeriggio prosegue alle 16.30 con la sezione Discoveries, concorso per i corti e mediometraggi di giovani registi: in sala “Eighteen Mill Street” di Josh Weissbach, “What we ask of a statue is that it doens’t move” di Daphné Hérétakis, “City museum” di Boris Dewjatkin. Alle 18.30 l’omaggio a Judi Elek con la copia restaurata di “A commonplace story” . infine, alle 21, ancora per la serie Discoveries il corto “You can’t get what you want but you can get me” di Samira Elagoz & Z Walsh, a cui segue “My sextortion diary” di Patricia Franquesa, presente in sala, storia personale della lotta di una giovane produttrice per avere una carriera professionale nell'industria cinematografica, che dopo il furto del suo computer si rende conto di essere vittima di sextortion, finisce per intraprendere una ricerca personale al fine di riavere controllo e potere della sua privacy.

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