"Impugnare alla Corte Costituzionale la legge Schillaci sulle liste d'attesa da parte della Regione Toscana è solo l'ennesimo e neppure istituzionalmente elegante tentativo del presidente Eugenio Giani di utilizzare il governo come un bancomat". È quanto afferma, in una nota, il coordinatore regionale e deputato di Fratelli d'Italia Fabrizio Rossi.
"Non passa giorno che il governatore della Toscana non si ingegni per chiedere soldi allo Stato- aggiunge Rossi commentando la decisione ufficializzata da Giani- serve ricordargli che la gestione dei denari pubblici destinati alla sanità è stata caratterizzata da una incapacità a dir poco sbalorditiva e caotica, lungo gli anni di governi regionali di sinistra. Giani ha già rimosso ad esempio, e pare evidente, l'ultima valutazione della Corte dei Conti sulle criticità della gestione finanziaria della sanità in Toscana. Così come il presidente sembra non curante delle spese legali, che pagheranno i cittadini, che un ricorso alla Corte Costituzionale comporta, a conferma che scambia facilmente le reali necessità dei toscani con il proprio irrefrenabile impulso di attaccare il governo Meloni, pretendendo al contempo continue risorse".
Di conseguenza, sostiene Rossi, "bene ha fatto il gruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale toscano a fare ricorso, su quest'ultimo aspetto, alla Corte dei Conti. Giani studi meglio il testo del provvedimento Schillaci alla voce che riguarda le misure concrete proprio per abbattere le liste d'attesa. Problema amplificato in Toscana, a causa di responsabilità precise".
"Non passa giorno che il governatore della Toscana non si ingegni per chiedere soldi allo Stato- aggiunge Rossi commentando la decisione ufficializzata da Giani- serve ricordargli che la gestione dei denari pubblici destinati alla sanità è stata caratterizzata da una incapacità a dir poco sbalorditiva e caotica, lungo gli anni di governi regionali di sinistra. Giani ha già rimosso ad esempio, e pare evidente, l'ultima valutazione della Corte dei Conti sulle criticità della gestione finanziaria della sanità in Toscana. Così come il presidente sembra non curante delle spese legali, che pagheranno i cittadini, che un ricorso alla Corte Costituzionale comporta, a conferma che scambia facilmente le reali necessità dei toscani con il proprio irrefrenabile impulso di attaccare il governo Meloni, pretendendo al contempo continue risorse".
Di conseguenza, sostiene Rossi, "bene ha fatto il gruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale toscano a fare ricorso, su quest'ultimo aspetto, alla Corte dei Conti. Giani studi meglio il testo del provvedimento Schillaci alla voce che riguarda le misure concrete proprio per abbattere le liste d'attesa. Problema amplificato in Toscana, a causa di responsabilità precise".
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