La questione Rsa continua ad agitare cittadinanza e politica.
In una lettera inviata alla Regione e al Presidente Giani, che ha raggiunto e superato le trentacinquemila firme, le famiglie di anziani non autosufficienti e che necessitano di assistenza chiedono maggiore sostegno dalle istituzioni, a cominciare dal rafforzamento dell’assistenza domiciliare e del contributo per le spese delle badanti, l’aumento dei posti nelle Rsa specialmente per coloro che soffrono di Alzheimer, la semplificazione delle procedure burocratiche e, in generale, l’aumento delle risorse destinate alla quota sanitaria, oltre che l’alleggerimento delle spese per le case di riposo.
Ieri mattina un nutrito gruppo di persone, esasperate da una situazione diventata ormai insostenibile, resa insopportabile dal dover assistere al dolore dei propri familiari e da costi sempre più alti (si parla anche di tremilacinquecento euro mensili per un posto in Rsa), si è riunito sotto la sede della Giunta regionale a Palazzo Strozzi Sacrati, in Piazza Duomo, e una loro rappresentanza ha incontrato l’assessora regionale al sociale Serena Spinelli.
L’assessora, ascoltando il grido d’aiuto delle famiglie, ha spiegato che le risorse stanziate dalla Regione per la quota sanitaria ammontano a circa 220 milioni di euro e che i margini di spesa ulteriori sono molto ristretti, in quanto dallo Stato non arrivano risorse aggiuntive.
La situazione in Toscana è resa ancor più urgente dal fatto che la popolazione anziana è in costante aumento, tanto che la Cgil stima che nel 2040 gli anziani saranno un milione e centonovant’ottomila.
Proprio l’aumento della popolazione anziana che necessita di assistenza è uno dei temi citati da Spinelli durante l’incontro: la Regione, ha detto l’assessore, studierà un sistema per aumentare le risorse a disposizione del comparto sanitario e assistenziale.
In una lettera inviata alla Regione e al Presidente Giani, che ha raggiunto e superato le trentacinquemila firme, le famiglie di anziani non autosufficienti e che necessitano di assistenza chiedono maggiore sostegno dalle istituzioni, a cominciare dal rafforzamento dell’assistenza domiciliare e del contributo per le spese delle badanti, l’aumento dei posti nelle Rsa specialmente per coloro che soffrono di Alzheimer, la semplificazione delle procedure burocratiche e, in generale, l’aumento delle risorse destinate alla quota sanitaria, oltre che l’alleggerimento delle spese per le case di riposo.
Ieri mattina un nutrito gruppo di persone, esasperate da una situazione diventata ormai insostenibile, resa insopportabile dal dover assistere al dolore dei propri familiari e da costi sempre più alti (si parla anche di tremilacinquecento euro mensili per un posto in Rsa), si è riunito sotto la sede della Giunta regionale a Palazzo Strozzi Sacrati, in Piazza Duomo, e una loro rappresentanza ha incontrato l’assessora regionale al sociale Serena Spinelli.
L’assessora, ascoltando il grido d’aiuto delle famiglie, ha spiegato che le risorse stanziate dalla Regione per la quota sanitaria ammontano a circa 220 milioni di euro e che i margini di spesa ulteriori sono molto ristretti, in quanto dallo Stato non arrivano risorse aggiuntive.
La situazione in Toscana è resa ancor più urgente dal fatto che la popolazione anziana è in costante aumento, tanto che la Cgil stima che nel 2040 gli anziani saranno un milione e centonovant’ottomila.
Proprio l’aumento della popolazione anziana che necessita di assistenza è uno dei temi citati da Spinelli durante l’incontro: la Regione, ha detto l’assessore, studierà un sistema per aumentare le risorse a disposizione del comparto sanitario e assistenziale.
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