La prossima settimana la riunione del Consiglio del Q1: parteciperà anche Giani, promotore del recupero del tunnel

Giovedì prossimo si terrà la riunione del Consiglio del Quartiere 1, convocata dal presidente Mirko Rufilli dopo le sollecitazione dei residenti e del comitato San Niccolò, pronto a ribadire la propria ferma opposizione al progetto di recupero del tunnel sotto l’Arno: come ha spiegato lo steso Rufilli, il consiglio di giovedì prossimo sarà aperto per permettere a tutti di far sentire la propria voce.

Come spiega questa mattina La Nazione, il comitato, che riunisce residenti e commercianti di zona sempre più soffocata dal turismo di massa, ha organizzato una petizione che in pochi giorni è stata sottoscritta da più di cento persone.

All’assemblea di quartiere il comitato avanzerà alcune proposte concrete per tutelare la residenzialità della zona, tra cui, spiega il quotidiano, la creazione di un laboratorio per analizzare l’impatto del turismo sull’Oltrarno e la città di Firenze in generale, maggiore impegno per preservare aree verdi e pubbliche, la promozione ed il potenziamento dei servizi di prossimità, tra cui presidi sanitari e attività commerciali, una maggiore integrazione dei trasporti e il ripristino del seggio elettorale.

Ma soprattutto ribadire, come detto, la propria ferma opposizione al tunnel sotto l’Arno: il timore del comitato è quello di ritrovare il quartiere invaso dai turisti, scaricati dai pullman dall’altra parte, presso la torre della Zecca, e indirizzati verso l’Oltrarno, una zona che già subisce una forte pressione turistica.
Per l’occasione è stato invitato a partecipare anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, promotore del recupero del tunnel, che ha annunciato la propria presenza per “spiegare cosa vogliamo fare, perché siamo stati mal interpretati: il recupero del tunnel permetterà la valorizzazione di un patrimonio storico sconosciuto anche ai fiorentini”.

Il progetto non sembra però convincere i cittadini, come spiega la presidente del comitato Sara Nocentini, che a La Nazione spiega: “Residenze di lusso, affitti brevi attività artigianali e commerciali storiche che vengono sostituite da servizi per i turisti. Qui c’è un tessuto sociale che continua a vivere, presidi sociali, attività. Il progetto di un collegamento che porti i turisti in maniera rapidissima dalla Torre della Zecca a San Niccolò ci vede contrari e preoccupati per il futuro del quartiere”.
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