Il sistema non sarà immediatamente operativo

Il collaudo del sistema di "scudo verde" a Firenze è completato e il certificato di ammissibilità è stato approvato dalla direzione Infrastrutture e Mobilità di Palazzo Vecchio. Questo segna un passo verso l'attivazione delle 79 porte telematiche progettate per limitare l'accesso ai veicoli più inquinanti. Tuttavia, il sistema non sarà immediatamente operativo: sono necessari ulteriori passaggi tecnici, inclusa l'approvazione finale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che potrebbe arrivare dopo settembre.

Una volta ricevuto il via libera, Palazzo Vecchio deciderà la data di attivazione. Per tutto il 2024, il sistema sarà in fase di monitoraggio senza applicazione di divieti o ticket, con l'obiettivo di analizzare i flussi di traffico. I divieti graduali inizieranno in seguito, escludendo prima i veicoli con standard di emissione più bassi, come benzina euro 0 e 1 e diesel fino a euro 2, oltre agli scooter più inquinanti. Nei successivi anni, i divieti si estenderanno ulteriormente per coprire circa il 66% della superficie del centro abitato e il 37% dell'intero territorio comunale.

L'installazione delle porte telematiche ha comportato una spesa media di circa 35mila euro per porta, per un totale di oltre 4 milioni di euro. Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums) prevede che lo scudo, insieme a nuove tramvie e piste ciclabili, ridurrà le percorrenze stradali interne del 13,9% e il tempo in auto dei cittadini del 15,6%. Le telecamere monitoreranno gli accessi e valuteranno la categoria dei veicoli per garantire il rispetto dei divieti. Durante la fase di monitoraggio, il Comune coordinerà le modalità di attuazione con i comuni limitrofi e stabilirà deroghe per esigenze lavorative e altre necessità.
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