Sciopereranno il prossimo 16 novembre gli addetti ai servizi museali di Galleria dell'Accademia e Musei del Bargello a Firenze. Mobilitazione promossa da Filcams Cgil Firenze e UilTucs Toscana, a pochi giorni dal G7 del turismo in città.
"Ecco una vertenza emblema dell'overturismo - spiegano in una nota - dove non si redistribuisce l'enorme ricchezza prodotta. Come per la gara di concessione degli Uffizi, siamo a chiedere ancora una volta, nel cambio gestore, il mantenimento delle condizioni economico-normative delle lavoratrici e dei lavoratori, compreso il contratto integrativo".
I sindacati evidenziano come nonostante i ripetuti tavoli di confronto, "non sappiamo, ancora, che fine faranno le lavoratrici e i lavoratori (circa 90) attualmente impiegati nei servizi di bigliettazione, accoglienza, bookshop e didattica. Fin qui ci sono state date rassicurazioni deboli e la stessa Ales spa, che dovrebbe subentrare a Opera laboratori, non si è mai presentata ai tavoli e non sappiamo ancora nulla sulle procedure e sulle clausole sociali previste per tutelare le maestranze".
Da qui la richiesta di mantenere, nel cambio di gestore, "le condizioni economico-normative, compreso il contratto integrativo, perché nessun percorso di riforma e cambiamento può essere fatto sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori".
Questa vertenza, concludono, come quella degli Uffizi, "è emblematica di questo sistema dell'overturismo, che non intende affatto re-distribuire l'enorme ricchezza prodotta ai lavoratori che sono i veri protagonisti. Questo vale infatti per i beni culturali, per gli addetti al turismo, che hanno il contratto collettivo nazionale scaduto da ormai sei anni, e per quelli della ristorazione e dei pubblici esercizi, dove nonostante i recenti rinnovi dei relativi contratti nazionali permangono problemi di dequalificazione del lavoro e di irregolarità diffusa".
"Ecco una vertenza emblema dell'overturismo - spiegano in una nota - dove non si redistribuisce l'enorme ricchezza prodotta. Come per la gara di concessione degli Uffizi, siamo a chiedere ancora una volta, nel cambio gestore, il mantenimento delle condizioni economico-normative delle lavoratrici e dei lavoratori, compreso il contratto integrativo".
I sindacati evidenziano come nonostante i ripetuti tavoli di confronto, "non sappiamo, ancora, che fine faranno le lavoratrici e i lavoratori (circa 90) attualmente impiegati nei servizi di bigliettazione, accoglienza, bookshop e didattica. Fin qui ci sono state date rassicurazioni deboli e la stessa Ales spa, che dovrebbe subentrare a Opera laboratori, non si è mai presentata ai tavoli e non sappiamo ancora nulla sulle procedure e sulle clausole sociali previste per tutelare le maestranze".
Da qui la richiesta di mantenere, nel cambio di gestore, "le condizioni economico-normative, compreso il contratto integrativo, perché nessun percorso di riforma e cambiamento può essere fatto sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori".
Questa vertenza, concludono, come quella degli Uffizi, "è emblematica di questo sistema dell'overturismo, che non intende affatto re-distribuire l'enorme ricchezza prodotta ai lavoratori che sono i veri protagonisti. Questo vale infatti per i beni culturali, per gli addetti al turismo, che hanno il contratto collettivo nazionale scaduto da ormai sei anni, e per quelli della ristorazione e dei pubblici esercizi, dove nonostante i recenti rinnovi dei relativi contratti nazionali permangono problemi di dequalificazione del lavoro e di irregolarità diffusa".
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