“Servono interventi immediati, sia strutturali che organizzativi: non si può più aspettare”

Al carcere fiorentino di Sollicciano il quadro che emerge "è estremamente grave: il degrado fisico della struttura si intreccia con problematiche gestionali, aggravate dalla cronica carenza di personale, che peggiorano ulteriormente a situazione, sia per le persone detenute, sia per il personale che vi lavora". E' quanto emerso dal sopralluogo svolto oggi nel penitenziario dalla commissione politiche sociali, sanità e servizi del Comune di Firenze, presieduta da Edoardo Amato (Pd).
    
La commissione ha visitata le sezioni del giudiziario, il reparto accoglienza e l'Atsm, il reparto dell'Articolazione per la tutela della salute mentale: ovunque, si spiega, è stata riscontrata "una situazione che compromette gravemente la dignità delle persone detenute e rende impossibile perseguire la funzione rieducativa della pena".

"Servono interventi immediati, sia strutturali che organizzativi: non si può più aspettare. Le condizioni attuali di Sollicciano - spiega Amato - sono inaccettabili, la detenzione disumana. Osservare da vicino queste realtà è stato fondamentale per comprendere quanto sia urgente un cambiamento radicale. Solo garantendo condizioni di vita dignitose alle persone detenute sarà possibile ripristinare i valori costituzionali e riformare un sistema ormai al collasso".

    
Tra i presenti Marco Semplici, consigliere comunale della lista Funaro, secondo cui "l'agibilità della struttura è fortemente compromessa. La situazione attuale del carcere di Sollicciano è insostenibile e pone seri rischi per la sicurezza e la salute sia dei detenuti che degli operatori penitenziari".


Secondo il capogruppo di Spc Dmitrij Palagi "il lavoro della commissione si conferma utile e necessario. Misura la distanza della politica e di una parte di città da Sollicciano, quasi stessimo parlando di una struttura su un altro pianeta. Il corpo di polizia penitenziaria, il personale sanitario, il vicedirettore assegnato in modo temporaneo hanno dimostrato grande disponibilità e trasparenza, confermando tutti i problemi noti. Cimici, topi, umidità, sovraffollamento delle celle, totale inadeguatezza della struttura, assenza di personale".

Palagi afferma che "i servizi igienici sono al limite dell'agibilità, e fuori dal senso della decadenza, anche per il personale che ogni giorno garantisce assistenza di vario tipo con il proprio lavoro. Rispetto al 2019, quando siamo entrati per la prima volta insieme all'associazione Progetto Firenze, possiamo dire che la distanza tra carcere e città è aumentata. L'attuale situazione è di una sorta di autogoverno per necessità, data anche l'incertezza rispetto alla direzione".

"Occorre pretendere condizioni umane minime, sollecitando il Ministero e le altre articolazioni competenti. Il dibattito sull'edilizia carceraria rischia di prolungarsi uguale a se stesso, senza tradursi in niente di pratico. Ci fa piacere che anche dalla maggioranza arrivino richieste di agire con urgenza. Ricordiamo però il ritardo nel far uscire il bando per individuare la nuova figura di Garante della popolazione detenuta -
sottolinea in chiusura Palagi - Per la prima volta potrà essere votato dal consiglio comunale. Lo ribadiremo nella conferenza capigruppo di domani: abbiamo aspettato troppo".
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