Il carcere di Sollicciano a Firenze versa in condizioni disumane: muffa diffusa, infiltrazioni d’acqua, celle sovraffollate con letti a castello fino al soffitto annerito dall’umidità. I detenuti affrontano cimici nei materassi, mancanza di acqua calda, scarichi rotti e privacy inesistente. La polizia penitenziaria lavora in condizioni critiche, con organico insufficiente e pavimenti allagati.
Negli ultimi due anni, il degrado è peggiorato drasticamente, con un aumento del 777% degli atti di autolesionismo e 75 tentativi di suicidio nel 2023. Magistratura Democratica e l’associazione Antigone chiedono la chiusura delle aree detentive fino alla ristrutturazione. Dal marzo 2024, circa 200 detenuti hanno presentato ricorsi per le condizioni inumane.
Il sovraffollamento (534 detenuti per 497 posti) e l’assenza di interventi rieducativi aumentano il rischio di recidiva. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha chiesto risposte al ministro Nordio, mentre i lavori di ristrutturazione sono fermi da febbraio 2023.
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