La direttrice Tuoni: “Ci vorrebbero 800.000 euro per i lavori di bonifica”

Che Sollicciano sia una struttura fatiscente e colabrodo non è una novità. E non è un dato particolarmente inedito neppure che a denunciare la situazione sia la stessa direttrice del carcere, Antonella Tuoni.

Stavolta
tuttavia sia il penitenziario fiorentino che la sua responsabile si trovano in mezzo a un paradosso. E pure questo forse non sarebbe particolarmente originale nella tormentata storia del carcere, considerato che la direttrice a luglio è stata multata dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria per le condizioni degradanti con l'intimazione a mettere a posto le cose nell'arco di 90 giorni.

Quando ormai la scadenza si approssima,
la dead line coincide col 23 ottobre, però i lavori di bonifica e recupero sono fermi per un singolare intoppo nell'appalto riguardante la progettazione.

Prima, però, una premessa: "Allo
stato attuale- spiega Tuoni- il carcere avrebbe bisogno di 800mila euro di lavori di bonifica, quindi parliamo di un intervento che esorbita di gran lunga dalle competenze del direttore che è un funzionario delegato. La struttura è fatiscente e due sindaci che si sono avvicendati ne hanno chiesto la demolizione, quando l'anno scorso c'è stata l'alluvione anche il carcere è diventato un lago".
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