A Firenze nel trentesimo anniversario della Federazione Laburista

"Oggi quale attualità riveste il nome laburista? Certo tutti noi guardiamo con speranza e partecipazione all'azione del nuovo governo laburista britannico di Keir Starmer, la cui vittoria ha rappresentato uno dei pochi momenti in controtendenza nel socialismo europeo, anche se purtroppo in una nazione fuori dall'Unione per effetto della Brexit. Ma l'elemento significativo è un altro, è l'ancoraggio al lavoro''. È quanto ha dichiarato il fondatore della Fondazione Laburista e presidente della Fondazione Rosselli Valdo Spini nel corso di un incontro-dibattito in occasione dell'anniversario della fondazione della Federazione Laburista (4-6 novembre 1994). Per l'occasione è stato presentato anche un sito (https://www.valdospini.it/category/federazione-laburista/ )per la raccolta di documenti e di interventi inerenti alla vita di quella formazione politica.
      
''Il termine laburista - ha aggiunto Spini - ricorda che in
quest'epoca di sconvolgimenti politici e sociali, c'è un ancoraggio solido che deve caratterizzarsi, quello al lavoro, al suo sviluppo, alla sua tutela, in tutte le sue forme di lavoro dipendente e autonomo, per affermare una reale parità di genere, per restituire la sua attrattività in patria per i giovani italiani che vedono migliori prospettive all'estero''.
      
''Le delocalizzazioni e la concorrenza al ribasso sul mercato del
lavoro ci hanno fatto passare l'illusione che la globalizzazione portasse di per sé un miglioramento delle condizioni della classe lavoratrice e dei ceti medi - ha concluso Spini -. Oggi la questione dei salari reali nel nostro paese, dopo il triennio nero 2021-2023 che li ha visti falcidiati dall'inflazione, è centrale sia per il rilancio dei consumi e quindi della domanda interna, che per la stessa coesione sociale del nostro paese''.
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