"Un anno fa abbiamo vissuto momenti drammatici, e oggi, più che mai, siamo uniti nel chiedere un intervento deciso e concreto da parte del governo". Lo ha detto il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, oggi in una conferenza stampa con i rappresentanti istituzionali dei Comuni colpiti dagli eventi alluvionali del 2 novembre 2023: con Campi, anche Prato, Cantagallo, Montemurlo e Vaiano. "Il governo è consapevole che sono necessari almeno 160 milioni di euro per interventi sulla sicurezza idraulica", ha aggiunto.
I rappresentanti delle amministrazioni presenti chiedono al governo lo stanziamento di fondi per interventi strutturali che rafforzino le opere di difesa idraulica e garantiscano una manutenzione efficace delle infrastrutture esistenti; e chiedono una reale pianificazione nazionale per la gestione di eventi atmosferici calamitosi che non sono più da considerarsi di natura straordinaria. "Ho personalmente inviato una nota al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ma ancora oggi non abbiamo ricevuto risposte e non sappiamo se e quanto arriverà", ha detto Tagliaferri.
"Oggi siamo cinque rappresentanti delle amministrazioni - ha dichiarato Alberto Vignoli, vicesindaco di Montemurlo - ma diamo la voce a più di 300.000 persone. Ci chiediamo perché ancora non sia stata avviata dallo Stato la fase di ricostruzione. E' necessario ripensare a livello nazionale la pianificazione territoriale e si devono individuare risorse specifiche nel bilancio dello Stato. Non è più il tempo di attendere ma è il tempo di agire".
"E' evidente a tutti che a livello locale, a partire dai Comuni fino alla Regione, è stato fatto il massimo possibile". Lo ha affermato il sindaco di Cantagallo (Prato), Guglielmo Bongiorno.
"Adesso è urgente e non più rimandabile - ha detto - che lo Stato faccia la sua parte perché finora è quasi completamente mancato: a fronte di un piano regionale di interventi ritenuti assolutamente necessari che ammonta a 1 miliardo di euro sono arrivate risorse per il solo 10%".
Sono stati attivati dal Comune di Cantagallo 31 interventi di somma urgenza per circa 4,834 milioni di euro. Per quanto riguarda poi la seconda fase, quella della ricostruzione il Comune ha individuato ulteriori 14 interventi necessari sul territorio, in gran parte legati ad opere di sistemazione della rete idrografica, per la realizzazione dei quali sono stati richiesti altri 5,3 milioni di euro.
"I cambiamenti climatici - sostiene Bongiorno - impongono un necessario adeguamento delle leggi che solo lo Stato può realizzare: le norme per la gestione dei corsi d'acqua sono ancora quelle del Regio decreto 523 del 1904, il cosiddetto Testo unico sulle opere idrauliche, così mentre sempre più spesso dobbiamo fare i conti con eventi estremi sul fronte della prevenzione idrogeologica i Comuni fanno ancora riferimento alle regole di calcolo delle medie di piena degli ultimi 200 anni".
I rappresentanti delle amministrazioni presenti chiedono al governo lo stanziamento di fondi per interventi strutturali che rafforzino le opere di difesa idraulica e garantiscano una manutenzione efficace delle infrastrutture esistenti; e chiedono una reale pianificazione nazionale per la gestione di eventi atmosferici calamitosi che non sono più da considerarsi di natura straordinaria. "Ho personalmente inviato una nota al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ma ancora oggi non abbiamo ricevuto risposte e non sappiamo se e quanto arriverà", ha detto Tagliaferri.
"Oggi siamo cinque rappresentanti delle amministrazioni - ha dichiarato Alberto Vignoli, vicesindaco di Montemurlo - ma diamo la voce a più di 300.000 persone. Ci chiediamo perché ancora non sia stata avviata dallo Stato la fase di ricostruzione. E' necessario ripensare a livello nazionale la pianificazione territoriale e si devono individuare risorse specifiche nel bilancio dello Stato. Non è più il tempo di attendere ma è il tempo di agire".
"E' evidente a tutti che a livello locale, a partire dai Comuni fino alla Regione, è stato fatto il massimo possibile". Lo ha affermato il sindaco di Cantagallo (Prato), Guglielmo Bongiorno.
"Adesso è urgente e non più rimandabile - ha detto - che lo Stato faccia la sua parte perché finora è quasi completamente mancato: a fronte di un piano regionale di interventi ritenuti assolutamente necessari che ammonta a 1 miliardo di euro sono arrivate risorse per il solo 10%".
Sono stati attivati dal Comune di Cantagallo 31 interventi di somma urgenza per circa 4,834 milioni di euro. Per quanto riguarda poi la seconda fase, quella della ricostruzione il Comune ha individuato ulteriori 14 interventi necessari sul territorio, in gran parte legati ad opere di sistemazione della rete idrografica, per la realizzazione dei quali sono stati richiesti altri 5,3 milioni di euro.
"I cambiamenti climatici - sostiene Bongiorno - impongono un necessario adeguamento delle leggi che solo lo Stato può realizzare: le norme per la gestione dei corsi d'acqua sono ancora quelle del Regio decreto 523 del 1904, il cosiddetto Testo unico sulle opere idrauliche, così mentre sempre più spesso dobbiamo fare i conti con eventi estremi sul fronte della prevenzione idrogeologica i Comuni fanno ancora riferimento alle regole di calcolo delle medie di piena degli ultimi 200 anni".
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