La Regione Toscana ha impugnato davanti al Tar del Lazio la determina del 3 maggio di Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, che riclassifica dalla fascia A-Pht alla fascia A le gliptine, farmaci antidiabetici molto diffusi.
"Quella determina crea un danno economico alle Regioni, che vedrebbero un'ulteriore riduzione delle risorse a disposizione per il fondo sanitario - commentano in una nota il presidente della Toscana Eugenio Giani e l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini -. A differenza di quanto infatti stimano il Ministero della salute e Aifa, la riclassificazione delle gliptine produrrebbe costi per le Regioni intorno ai 35 milioni di euro, di cui 3 milioni e 200 mila soltanto per la Toscana".
"Questo perché - spiegano - verrebbero meno il recupero della spesa farmaceutica convenzionata e dello sforamento del tetto per gli acquisti diretti". Secondo l'assessore "con la riclassificazione inoltre non ci sarebbe alcun vantaggio per il paziente in termini di accessibilità al farmaco", "anzi la distribuzione diretta da parte delle farmacie private può comportare il pagamento del ticket di compartecipazione".
"La cosa grave - continua Bezzini - è che tutto questo è avvenuto senza alcun confronto con le Regioni. La riclassificazione, a differenza di quanto sostiene Aifa, non è stata oggetto di confronto con il tavolo tecnico così come invece è previsto dalla norma di bilancio 2024. Ciò rappresenta una non corretta applicazione della legge". Per queste ragioni la Regione Toscana ha presentato ricorso e chiede una revisione della disposizione.
"Quella determina crea un danno economico alle Regioni, che vedrebbero un'ulteriore riduzione delle risorse a disposizione per il fondo sanitario - commentano in una nota il presidente della Toscana Eugenio Giani e l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini -. A differenza di quanto infatti stimano il Ministero della salute e Aifa, la riclassificazione delle gliptine produrrebbe costi per le Regioni intorno ai 35 milioni di euro, di cui 3 milioni e 200 mila soltanto per la Toscana".
"Questo perché - spiegano - verrebbero meno il recupero della spesa farmaceutica convenzionata e dello sforamento del tetto per gli acquisti diretti". Secondo l'assessore "con la riclassificazione inoltre non ci sarebbe alcun vantaggio per il paziente in termini di accessibilità al farmaco", "anzi la distribuzione diretta da parte delle farmacie private può comportare il pagamento del ticket di compartecipazione".
"La cosa grave - continua Bezzini - è che tutto questo è avvenuto senza alcun confronto con le Regioni. La riclassificazione, a differenza di quanto sostiene Aifa, non è stata oggetto di confronto con il tavolo tecnico così come invece è previsto dalla norma di bilancio 2024. Ciò rappresenta una non corretta applicazione della legge". Per queste ragioni la Regione Toscana ha presentato ricorso e chiede una revisione della disposizione.
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