Sono passati dieci giorni da quando il nuovo tratto della T2, che collega la Fortezza da Basso a Piazza San Marco, è entrato ufficialmente in funzione.
Questa mattina La Nazione dedica spazio ad una sorta di “prova sul campo”, per verificare come se la cava la nuova linea e quante persone, almeno a colpo d’occhio, ci viaggiano.
Per il suo test il quotidiano racconta di aver scelto l’orario di punta, l’uscita dagli uffici, quando i mezzi pubblici (e le strade) si affollano di gente che ritorna a casa dopo una giornata di lavoro.
Racconta il quotidiano che nel primo tratto, da San Marco fino a piazza della Libertà, il tram è piuttosto vuoto, ma le cose cominciano a cambiare proprio alla fermata parterre, alla Fortezza e nella zona della stazione.
E, chiaramente, il tram inizia ad affollarsi a Belfiore e Redi, fino all’altezza della fermata di San Donato e la zona Università, quando studenti e pendolari riempiono le banchine in attesa che Sirio passi per riportarli a casa o alla stazione, perché non bisogna dimenticare che molti andranno a prendere il treno per rientrare a casa.
Tornando verso il centro città, la musica non cambia: molta gente tra l’università e la Fortezza, poi sempre meno man mano che si prosegue sui viali fino a San Marco, quando gli ultimi passeggeri scendono e si disperdono nel cuore della città di Firenze.
Questa mattina La Nazione dedica spazio ad una sorta di “prova sul campo”, per verificare come se la cava la nuova linea e quante persone, almeno a colpo d’occhio, ci viaggiano.
Per il suo test il quotidiano racconta di aver scelto l’orario di punta, l’uscita dagli uffici, quando i mezzi pubblici (e le strade) si affollano di gente che ritorna a casa dopo una giornata di lavoro.
Racconta il quotidiano che nel primo tratto, da San Marco fino a piazza della Libertà, il tram è piuttosto vuoto, ma le cose cominciano a cambiare proprio alla fermata parterre, alla Fortezza e nella zona della stazione.
E, chiaramente, il tram inizia ad affollarsi a Belfiore e Redi, fino all’altezza della fermata di San Donato e la zona Università, quando studenti e pendolari riempiono le banchine in attesa che Sirio passi per riportarli a casa o alla stazione, perché non bisogna dimenticare che molti andranno a prendere il treno per rientrare a casa.
Tornando verso il centro città, la musica non cambia: molta gente tra l’università e la Fortezza, poi sempre meno man mano che si prosegue sui viali fino a San Marco, quando gli ultimi passeggeri scendono e si disperdono nel cuore della città di Firenze.
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