Delle quattordici linee ferroviarie regionali sette non hanno raggiunto la sufficienza nell’indice di affidabilità

Il sistema di trasporto ferroviario è finito da qualche tempo al centro delle critiche di istituzioni e pendolari per i cronici disservizi con cui viaggiatori e personale si trovano a dover fare i conti pressoché quotidianamente.

Come racconta il Corriere Fiorentino, secondo l’ultimo rapporto sull’affidabilità pubblicato da Trenitalia, a novembre ben sette linee ferroviarie regionali su quattordici sono state al di sotto della soglia di puntualità, ovvero meno del 98% dei treni ha viaggiato con puntualità: al di sotto di questa soglia scatta la possibilità, per gli utenti, di chiedere il rimborso parziale dell’abbonamento.

Per quanto riguarda l’area fiorentina, disservizi si sono registrati sulla martoriata linea Faentina (97,11%), sulla Firenze-Lucca-Viareggio (97,35%), sulla Firenze-Arezzo-Chiusi (97,73%), mentre rispetto ad ottobre hanno migliorato le proprie performance la Firenze-Siena, la Firenze-Pisa e la Firenze-Pontassieve-Borgo San Lorenzo.

Sui cronici disagi che si registrano sulle ferrovie toscane aveva deciso di muoversi anche la Regione, prevedendo il rimborso parziale dell’abbonamento ai pendolari e pretendendo da Trenitalia il miglioramento delle prestazioni dei convogli: secondo alcune segnalazioni, però, il sistema dei rimborsi da una parte consente anche ai viaggiatori delle linee che non risultano “insufficienti” di accedere ai bonus, e dall’altra permette solo di ricevere parte del denaro speso per l’abbonamento direttamente sull’Iban, senza la possibilità di scontare il nuovo abbonamento.

Sulla situazione si sono espressi, decisamente amareggiati e insoddisfatti, i sindaci del Mugello, dove a Marradi nel giorno di Natale il cedimento di un muretto ha provato il blocco del transito di un treno e almeno due ore di ritardo per il convoglio.

Francesco Tagliaferri, sindaco di Vicchio, ha detto che “l’assessore regionale ai trasporti e il ministero dei trasporti ci hanno dimenticati”, mentre il sindaco di Dicomano, Massimiliano Amato, ha detto che “non ci sono certezze né di arrivare né di poter tornare a casa, e da Regione, Trenitalia e Rfi mancano risposte”.
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