Il direttore degli Uffizi racconta le novità del museo in una lunga intervista

Pronti a valutare una sede degli Uffizi di Firenze all'estero, ma intanto avanti nel dare un'offerta culturale al pubblico che vada oltre il museo come meta turistica, "la proposta culturale deve diventare un asset su cui investire", "se si promuove il museo come luogo di destinazione turistica, l'effetto che si ottiene è quello di una macchina da selfie", invece va rappresentato come "vetrina della ricerca scientifica del Paese", "chi entra deve sapere dove sta andando". Così il direttore delle gallerie fiorentine, Simone Verde, in un'ampia intervista a La Repubblica in cui indica, a circa un anno dall'incarico, una serie di novità. Anche su personaggi vip come testimonial - clamore suscitò nella precedente direzione la visita di Chiara Ferragni - Verde afferma che "i personaggi che fanno promozione devono avere i titoli adatti rispetto a cosa veicolano".
    
Riguardo a una filiale estera, forse in Oriente, dice Verde, "non è una scelta che compete a me, ma ne sarei entusiasta qualora se ne presentasse l'occasione. L'esportazione dei musei nazionali è un modo di promuovere la visione culturale di un Paese a supporto dell'economia che la sottende. C'è competizione sfrenatissima: si mette in rilievo la virtù di un sistema rispetto a un altro. Ci sono investimenti legati fra economia e cultura. L'Italia non può perdere questo treno. Con il soft power flessibile che ci caratterizza, tramite l'organizzazione di mostre, ci stiamo già muovendo. A Shanghai tra i consolati francese e italiano c'è gara per organizzare esposizioni importanti e noi stiamo già facendo la nostra parte". Tuttavia, sottolinea, "aprire una sede all'estero è una scelta di livello superiore. Noi siamo disponibili, qualora si volesse perseguirla".

    
Nell'organizzazione degli Uffizi, il direttore annuncia una migliore distribuzione delle collezioni con la prossima inaugurazione degli appartamenti reali, dopo quella recentissima del Corridoio Vasariano, "per avere una visione più articolata delle collezioni medicee e lorenesi". E parla del progetto per un nuovo ingresso nella sala Magliabechiana dove creare uno spazio per i flussi che "porrà il problema di un nuovo gesto architettonico in funzione di questo. Ma sul tema e sulla gara dovrà decidere il ministero".

Quanto alla questione pluridecennale della loggia di Isozaki, Verde afferma che "non è più sostenibile", "era un progetto complessivo che riguardava tutta la logica degli accessi, della distribuzione del pubblico... Era concepito per un museo da 1,2 milioni di visitatori".

    
Inoltre attenzione di Verde ai giovani. Secondo il direttore degli Uffizi, "il museo deve diventare luogo di iniziazione per i nativi digitali, deve farli entrare in un'altra dimensione, altrimenti il massimo che si ottiene è un selfie", si deve "lavorare sul senso di estraneità che i più giovani provano davanti a una pala d'altare", serve "costruire un'atmosfera attorno all'opera".
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