Si moltiplicano le attività di somministrazione di cibi e bevande mentre il quartiere si svuota di residenti

Il mangificio continua a guadagnare terreno a Firenze. In via Sant’Agostino, racconta questa mattina il Corriere Fiorentino, al posto di un’attività di quartiere, la Mesticheria Brogi, sarà aperta l’ennesimo locale che servirà da mangiare.

La crisi sempre più profonda delle attività di quartiere, aggravata dal rapido spopolamento della zona e dalla sostituzione dei residenti con i turisti, è testimoniata dal fatto che il numero dei locali che vendono cibo o bevande è superiore a quello die negozi “tradizionali”: 15 contro 13.

Il quotidiano racconta come ormai nella via hanno preso il sopravvento kebabbari, minimarket, locali per mangiare e bere, e le attività di quartiere rimaste, come la farmacia, l’edicola e la cartoleria, sono ormai una minoranza.

I commercianti della zona puntano il dito contro la proliferazione degli affitti brevi e la sostituzione dei residenti con i turisti, ma anche con le regole imposte da Palazzo Vecchio sul commercio, che hanno ridotto la dimensione dei furgoni per il rifornimento di frutta e verdura rendendo più difficile l’attività commerciale.

E mentre le attività simbolo della degenerazione del turismo si moltiplicano i presidi sociali sono sempre meno: non solo i negozi di quartiere, ma anche i luoghi di aggregazione e convivialità, travolti dalla diminuzione dei residenti.
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