Viale Europa presto farà i conti con i lavori per la nuova linea fino a Bagno a Ripoli: tra i negozianti c’è preoccupazione per il calo della clientela

Non dovrebbe mancare molto all’apertura dei cantieri per la nuova linea della tramvia, la 3 che collegherà Piazza della Libertà a Bagno a Ripoli e che passerà per viale Europa, una zona densa di attività famigliari, aperte decenni fa, e ancora presidio di quello spirito di comunità che piano piano si sta perdendo a Firenze, con i problemi legati allo spopolamento del centro storico e la sempre maggiore concorrenza delle piattaforme online ai negozi di quartiere.

Cantieri che potrebbero rappresentare il colpo di grazia per negozi e attività che sempre con maggiore difficoltà rimangono aperti, o che hanno deciso di chiudere, non per forza per sempre, ma almeno per qualche mese, per vedere che piega prenderanno i cantieri per la nuova linea.

Viale Europa è un’arteria importantissima di Firenze, percorsa ogni giorno da decine di migliaia di persone e ancora abitata dai fiorentini, che qui fanno acquisti, si fermano ai bar e ai ristornati e, insomma, continuano a vivere questo pezzo di città.

Ma, come detto, l’apertura dei cantieri per la nuova linea della tramvia, e la conseguente chiusura di molti parcheggi e zone per la sosta, avrà un impatto decisamente importante sul numero di persone che decideranno di fermarsi a bere un caffè o fare acquisti: le incertezze per il futuro sono rese ancor più gravi dall’assenza di un vero e proprio cronoprogramma dei lavori, perché senza una data di fine dei cantieri, o dei lotti in cui essi sono suddivisi, porta con sé troppi dubbi su come e quando organizzare il lavoro, dagli ordini da effettuare al personale eventualmente da impiegare.

E allora, di fronte ad una situazione che appare incerta e alle prese con la concorrenza sempre più aggressiva dei colossi dell’e-commerce, molti negozianti decidono che è arrivato il momento di mettere la parola fine ad attività che accompagnano Firenze da decenni e l’hanno vista cambiare.

Non tutti però sono preoccupati per l’arrivo dei cantieri, perché c’è chi sostiene che la presenza di tanti operai potrà compensare, almeno per certe attività, il calo della clientela.
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