AGGIORNAMENTO 14.44: Dopo la condanna di Amanda Knox per calunnia a Patrick Lumumba "rimane aperta una domanda fondamentale: per chi e per cosa l'ha fatto?". A sottolinearlo è l'avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia di Meredith Kercher, uccisa a Perugia la sera del primo novembre del 2007.
I familiari della studentessa inglese costituiti parte civile nei processi per l'omicidio non sono stati coinvolti nel procedimento per calunnia. Commentando con l'ANSA la sentenza fiorentina, l'avvocato Maresca ha parlato di "ombre che continuano a restare sul delitto".
AGGIORNAMENTO 13.16: "Amanda Knox non è una vittima ma una calunniatrice": il legale di Patrick Lumumba, l'avvocato Carlo Pacelli, ha commentato con poche parole la sentenza della Corte d'assise d'appello di
Firenze letta al termine di una breve camera di consiglio. Lo ha fatto rispondendo all'ANSA.
Lumumba non ha partecipato all'udienza, impegnato a Perugia per lavoro.
Per Amanda Knox è stata confermata la condanna a tre anni (comunque già scontati) per avere calunniato Patrick Lumumba nelle prime fasi delle indagini sull'omicidio di Meredith Kercher coinvolgendolo nel delitto per il quale è stato poi prosciolto essendo risultato completamente estraneo. Lo ha deciso la Corte d'assise d'appello di Firenze. Knox ha assistito alla lettura della sentenza con accanto il marito e i suoi difensori.
La condanna per calunnia era diventata definitiva ma poi la Cassazione ha disposto un nuovo esame delle accuse dopo che la Corte europea ha riconosciuto la violazione del diritto di difesa.
E' stata una "parziale riforma della sentenza della Corte d'assise di Perugia del 4-5 dicembre del 2009" quella decisa dai giudici di Firenze che hanno confermato la responsabilità di Amanda Knox per la calunnia a Patrick Lumumba. Reato per il quale venne allora condannata a quattro anni.
Il collegio fiorentino presieduto da Anna Maria Sacco ha quindi concesso a Knox le attuanti generiche ritenute equivalenti all'aggravante contestata. Rideterminando la pena in tre anni di reclusione, quanti ne vennero confermati dalla Cassazione che annullò senza rinvio la condanna per l'omicidio Kercher rendendo definitiva l'assoluzione per il delitto compiuto a Perugia al quale si è sempre proclamata estranea.
Al di là del nuovo ricorso ai supremi giudici, l'americana ha già scontato i tre anni avendone passati quasi quattro in cella tra l'arresto e la scarcerazione.
I familiari della studentessa inglese costituiti parte civile nei processi per l'omicidio non sono stati coinvolti nel procedimento per calunnia. Commentando con l'ANSA la sentenza fiorentina, l'avvocato Maresca ha parlato di "ombre che continuano a restare sul delitto".
AGGIORNAMENTO 13.16: "Amanda Knox non è una vittima ma una calunniatrice": il legale di Patrick Lumumba, l'avvocato Carlo Pacelli, ha commentato con poche parole la sentenza della Corte d'assise d'appello di
Firenze letta al termine di una breve camera di consiglio. Lo ha fatto rispondendo all'ANSA.
Lumumba non ha partecipato all'udienza, impegnato a Perugia per lavoro.
Per Amanda Knox è stata confermata la condanna a tre anni (comunque già scontati) per avere calunniato Patrick Lumumba nelle prime fasi delle indagini sull'omicidio di Meredith Kercher coinvolgendolo nel delitto per il quale è stato poi prosciolto essendo risultato completamente estraneo. Lo ha deciso la Corte d'assise d'appello di Firenze. Knox ha assistito alla lettura della sentenza con accanto il marito e i suoi difensori.
La condanna per calunnia era diventata definitiva ma poi la Cassazione ha disposto un nuovo esame delle accuse dopo che la Corte europea ha riconosciuto la violazione del diritto di difesa.
E' stata una "parziale riforma della sentenza della Corte d'assise di Perugia del 4-5 dicembre del 2009" quella decisa dai giudici di Firenze che hanno confermato la responsabilità di Amanda Knox per la calunnia a Patrick Lumumba. Reato per il quale venne allora condannata a quattro anni.
Il collegio fiorentino presieduto da Anna Maria Sacco ha quindi concesso a Knox le attuanti generiche ritenute equivalenti all'aggravante contestata. Rideterminando la pena in tre anni di reclusione, quanti ne vennero confermati dalla Cassazione che annullò senza rinvio la condanna per l'omicidio Kercher rendendo definitiva l'assoluzione per il delitto compiuto a Perugia al quale si è sempre proclamata estranea.
Al di là del nuovo ricorso ai supremi giudici, l'americana ha già scontato i tre anni avendone passati quasi quattro in cella tra l'arresto e la scarcerazione.
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