Un libro con due cd. Adriano Formoso presenta il suo “Nascere a tempo di rock” con Giancarlo Passarella allo Spazio Nota in Via dei Serragli 104 nel chiostro degli Artigianelli, nell’ambito dell’ottava edizione di Sincronicamente, un convegno tra rock, meditazione, genialità, dolore, realizzato dal dottor Paolo Scarsella grazie all’onlus Vincere il dolore e con la collaborazione dell’Accademia Fiorentina delle Arti e Mestieri.
Formoso è uno psicologo psicoterapeuta, psicoanalista di gruppo, naturopata-omeopata e cantautore. Dal 2005 svolge una ricerca sulla correlazione tra frequenza sonora e risposta neuropsicofisiologica nell’essere umano. Ha pubblicato dischi, libri, articoli scientifici e i suoi brani musicali contengono particolari sonorità frutto delle sue ricerche.
Con “Nascere a tempo di rock” si concentra sull’importanza del mondo musicale fin dal concepimento per il sano sviluppo nel grembo materno del feto, “che inizia a percepire suoni e rumori tra il quinto e il sesto mese”, e per il post parto. “Il libro nasce da una mia esperienza nel reparto di ostetricia, dove a un certo punto ho iniziato a portare la musica. Venire al mondo attraverso la musica è un privilegio, cioè essere armonizzati con tutto ciò che abbiamo. Ciò che ci accade alla nascita ci caratterizza per tutta la vita”.
Che tipo di musica va ascoltata?
“Nel libro si parla di gravidanza, parto, cardiopatia e c’è un bugiardino dove dico quale musica ascoltare a seconda del disturbo che hai, perché quel disturbo è collegato a delle dissonanze, a delle frequenze diverse”.
Si dice che durante la gravidanza sia bene ascoltare Mozart …
“Nella musica classica Mozart ha usato la frequenza 432 Hz, però la usano anche i Pink Floyd, io stesso nelle mie canzoni. Non si tratta di musica classica o rock, conta come quelle aree del cervello entrano in risonanza con quei suoni”.
Consigli per la mamma in dolce attesa, che musica deve sentire?
“Una mamma che aspetta un bambino deve innanzitutto lavorare sulla produzione di endorfine, perché quella agisce a livello di positività. La realtà non è com’è, è come siamo noi, cioè se io vivo in un contesto che mi comunica dolore io vedo dolorante tutto, ma se io vivo in un contesto in cui c’è positività e mi sento amato, allora anch’io sono in grado di amare”.
Il valore terapeutico della musica varia dunque in base ai disturbi specifici della persona?
“Per ogni tipo di conflitto sono convinto che esista una composizione fatta di suoni e frequenze che può migliorare o risolvere la nostra disarmonia”.
Formoso è uno psicologo psicoterapeuta, psicoanalista di gruppo, naturopata-omeopata e cantautore. Dal 2005 svolge una ricerca sulla correlazione tra frequenza sonora e risposta neuropsicofisiologica nell’essere umano. Ha pubblicato dischi, libri, articoli scientifici e i suoi brani musicali contengono particolari sonorità frutto delle sue ricerche.
Con “Nascere a tempo di rock” si concentra sull’importanza del mondo musicale fin dal concepimento per il sano sviluppo nel grembo materno del feto, “che inizia a percepire suoni e rumori tra il quinto e il sesto mese”, e per il post parto. “Il libro nasce da una mia esperienza nel reparto di ostetricia, dove a un certo punto ho iniziato a portare la musica. Venire al mondo attraverso la musica è un privilegio, cioè essere armonizzati con tutto ciò che abbiamo. Ciò che ci accade alla nascita ci caratterizza per tutta la vita”.
Che tipo di musica va ascoltata?
“Nel libro si parla di gravidanza, parto, cardiopatia e c’è un bugiardino dove dico quale musica ascoltare a seconda del disturbo che hai, perché quel disturbo è collegato a delle dissonanze, a delle frequenze diverse”.
Si dice che durante la gravidanza sia bene ascoltare Mozart …
“Nella musica classica Mozart ha usato la frequenza 432 Hz, però la usano anche i Pink Floyd, io stesso nelle mie canzoni. Non si tratta di musica classica o rock, conta come quelle aree del cervello entrano in risonanza con quei suoni”.
Consigli per la mamma in dolce attesa, che musica deve sentire?
“Una mamma che aspetta un bambino deve innanzitutto lavorare sulla produzione di endorfine, perché quella agisce a livello di positività. La realtà non è com’è, è come siamo noi, cioè se io vivo in un contesto che mi comunica dolore io vedo dolorante tutto, ma se io vivo in un contesto in cui c’è positività e mi sento amato, allora anch’io sono in grado di amare”.
Il valore terapeutico della musica varia dunque in base ai disturbi specifici della persona?
“Per ogni tipo di conflitto sono convinto che esista una composizione fatta di suoni e frequenze che può migliorare o risolvere la nostra disarmonia”.
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