"L'appello e la richiesta della comunità ebraica fiorentina in merito all'iniziativa di sabato scorso in Palazzo Vecchio non può cadere nel vuoto. Il rispetto personale, la ricerca di un dialogo vero contro il tentativo di far prevalere una posizione di parte sulle altre sono i presupposti di una vera cultura di pace. L'amarezza e la delusione riportate nella lettera, per altro dai toni composti epacati, esprimono un disagio reale che esige un gesto dichiarimento". Lo afferma in una nota l'assessora ai rapporti con le confessioni religiose di Firenze Maria Federica Giuliani in merito alla lettera del presidente della comunità ebraica fiorentina Enrico Fink per gli esiti del convegno 'Pace egiustizia in Medio Oriente', tenutosi il 24 febbraio scorso a Palazzo Vecchio.
"Firenze - prosegue Giuliani - è sempre stata una città capace di tenere insieme le tre comunità abramitiche nello spirito lapiriano, anche nei momenti più difficili come quello che stiamo vivendo nel Medioriente. Per questo ciascuno deve impegnarsi realmente affinché questo spirito di convivenza non venga compromesso da messaggi divisivi e senza prospettiva".
"Firenze - prosegue Giuliani - è sempre stata una città capace di tenere insieme le tre comunità abramitiche nello spirito lapiriano, anche nei momenti più difficili come quello che stiamo vivendo nel Medioriente. Per questo ciascuno deve impegnarsi realmente affinché questo spirito di convivenza non venga compromesso da messaggi divisivi e senza prospettiva".
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