Per il Flora e il Fiorella più schermi e nuove sale: l’obiettivo è accogliere più spettatori e offrire loro un’esperienza più confortevole

In un momento in cui il numero di spettatori nelle sale cinematografiche sta timidamente risalendo dopo gli anni difficilissimi della pandemia, per due cinema fiorentini si prepara un periodo di vera e propria rivoluzione.

Si tratta di due cinema storici, il Flora il Piazza Dalmazia e il Fiorella in via D’Annunzio, gestiti dalla società Circuito Cinema, per i quali si preparano ambiziosi lavori (già iniziati e a buon punto quelli del Fiorella).

Per il Flora, infatti, dal 3 febbraio inizieranno dei lavori per aumentare il numero di schermi, passando da due a cinque schermi, aumentando così le proiezioni e diminuendo i posti in platea: i gestori hanno intenzione di creare una piccola sala da 22 posti attrezzata con tutti i confort disponibili, per offrire agli spettatori un’esperienza comoda ed elegante.

Lavori simili sono stati compiuti al cinema Fiorella, presso il quale il numero di sale è stato portato da due a tre.

Gli investimenti su questi due cinema fiorentini dimostrano che da una parte c’è l’intenzione di continuare ad investire in un settore che, forse, con troppa rapidità è stato bollato come “in crisi”, e dall’altra che il pubblico ha ancora voglia di godersi un’esperienza cinematografica fuori dalle mura di casa, rifiutando, almeno in parte, lo strapotere dello streaming per ritrovare l’emozione di un film visto al cinema.

A Firenze, negli ultimi anni, le sale cinematografiche si sono drasticamente ridotte di numero, essendo scomparsi cinema storici che hanno accompagnato la città e generazioni di fiorentini nel corso degli anni, alcune perché chiuse, altre perché destinate ad altri utilizzi.

Hanno chiuso infatti lo storico cinema Manzoni a Rifredi, che doveva diventare una scuola di danza ma sul quale il Covid ha messo la parole fine, il Colonna, ancor oggi in attesa di una sistemazione, il Nazionale, il Goldoni, il Ciak.

Altri hanno subìto una sorte diversa, riconvertiti ad altri usi, come il Vittoria o l’Ideale, trasformati in appartamenti, oppure l’Apollo, ora hotel, o il centralissimo Astra 1 che adesso è un centro congressi.

E ancora l’Universale, lo storico ed irriverente cinema fiorentino che per anni è stato punto di ritrovo di risate e film che altre sale non proiettavano, o i due cinema a luci rosse di Firenze, l’Arlecchino e l’Italia: al posto del primo ora c’è la libreria Feltrinelli.

È attualmente chiuso, fino a data da destinarsi a causa di lavori all'edificio che lo ospita, il cinema Spazio Uno, nella centralissima via del Sole, fra Piazza Santa maria Novella e via Tornabuoni, ex dopolavoro Enel passato nel 2018 a nuova proprietà e sul quale permangono incertezze sulla data di riapertura.

Tristemente noto è l'ex cinema Fulgor, in via Maso Finiguerra, divenuto nel tempo rifugio per senza fissa dimora e simbolo di degrado, salito alla ribalta delle cronache per la violenta aggressione ad un uomo anziano ad agosto.

Si è aperto ai libri anche lo storico Odeon, ora sede della Giunti-Odeon vicino a Palazzo Strozzi.

Tra quelli che resistono, oltre ai già citati Flora e Fiorella, l’Adriano, il Fiamma, il Marconi, il Cinema La Compagnia (che però è di proprietà della Regione), il Principe, e ancora lo Stensen e il Portico, l’Alfieri.

Presidi sociali importantissimi per una città che discute animatamente sullo snaturamento, soprattutto del centro storico.
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