In Toscana sono quasi 7mila gli imprenditori agricoli over 65 che continuano a gestire la loro impresa anche dopo la pensione. Ma tra di loro c'è chi è diventato imprenditore agricolo professionale dopo aver archiviato la precedente professione. Lo rende noto Coldiretti Toscana.
Giuliano Scattolin, presidente di Coldiretti pensionati Toscana sottolinea, in una nota, che "la passione per questo lavoro non si esaurisce dopo la pensione perché nel frattempo è diventata uno stile di vita e una medicina per rallentare la vecchiaia".
Tra le storie raccolte da Coldiretti Toscana c'è, per esempio, quella di Carlo Bianchi. Oggi 68enne ha lavorato per 33 anni in un'azienda di Fucecchio (Firenze) che costruiva macchinari per la lavorazione delle suole delle scarpe fino a quando, nel 2012, ha deciso di licenziarsi, una decina di anni prima della pensione, per dedicarsi alla sua azienda agricola nel comune di Vinci (Firenze).
"Mi accorgo che sono un pensionato perché mi arriva ogni mese la pensione, altrimenti non me ne renderei conto - racconta Bianchi -. Ho visto tante città e tante fabbriche nell'arco della mia carriera professionale ma il piacere di lavorare all'aria aperta, a contatto con la terra, è impareggiabile".
Andrea Pagani (63 anni) è stato per 43 anni dipendente del ministero della Difesa, oggi produce testaroli da grani antichi locali coltivati ijn Lunigiana. "Ho recuperato i terreni di famiglia che rischiavano di essere abbandonati - racconta - e abbiamo iniziato a fare dei test per trovare le varietà antiche più adatte al progetto che avevo in testa. Volevo provare ad alzare il livello di qualità dei testaroli in commercio producendo una farina biologica e sostenibile".
Giuliano Mori (73 anni) ha lavorato per 35 anni in una macelleria nel Chianti. "Sono in pensione da quasi 20 anni - racconta - ma oggi lavoro forse più di prima: produco uva da vino, principalmente Sangiovese e olio. Mi diverto, è un'attività che mi tiene giovane".
Giuliano Scattolin, presidente di Coldiretti pensionati Toscana sottolinea, in una nota, che "la passione per questo lavoro non si esaurisce dopo la pensione perché nel frattempo è diventata uno stile di vita e una medicina per rallentare la vecchiaia".
Tra le storie raccolte da Coldiretti Toscana c'è, per esempio, quella di Carlo Bianchi. Oggi 68enne ha lavorato per 33 anni in un'azienda di Fucecchio (Firenze) che costruiva macchinari per la lavorazione delle suole delle scarpe fino a quando, nel 2012, ha deciso di licenziarsi, una decina di anni prima della pensione, per dedicarsi alla sua azienda agricola nel comune di Vinci (Firenze).
"Mi accorgo che sono un pensionato perché mi arriva ogni mese la pensione, altrimenti non me ne renderei conto - racconta Bianchi -. Ho visto tante città e tante fabbriche nell'arco della mia carriera professionale ma il piacere di lavorare all'aria aperta, a contatto con la terra, è impareggiabile".
Andrea Pagani (63 anni) è stato per 43 anni dipendente del ministero della Difesa, oggi produce testaroli da grani antichi locali coltivati ijn Lunigiana. "Ho recuperato i terreni di famiglia che rischiavano di essere abbandonati - racconta - e abbiamo iniziato a fare dei test per trovare le varietà antiche più adatte al progetto che avevo in testa. Volevo provare ad alzare il livello di qualità dei testaroli in commercio producendo una farina biologica e sostenibile".
Giuliano Mori (73 anni) ha lavorato per 35 anni in una macelleria nel Chianti. "Sono in pensione da quasi 20 anni - racconta - ma oggi lavoro forse più di prima: produco uva da vino, principalmente Sangiovese e olio. Mi diverto, è un'attività che mi tiene giovane".
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