L’incontro avvenuto ieri al Viola Park tra il presidente della Fiorentina Rocco Commisso e il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani segna una svolta nei rapporti tra il club e le istituzioni locali. Il pranzo, durato circa un’ora e mezza, ha permesso di superare le tensioni del passato, soprattutto dopo la fine della giunta Nardella, con cui le relazioni erano piuttosto tese. Le frizioni tra Commisso e Giani si erano intensificate in occasione dell’inaugurazione del Viola Park, a cui Giani non era stato inizialmente invitato, segnale di un evidente deterioramento dei rapporti. Tuttavia, l’incontro recente ha riaperto il dialogo, favorendo un clima di cooperazione più sereno tra le parti. Questo miglioramento dei rapporti con la Regione Toscana è significativo per la Fiorentina, che negli ultimi anni ha avuto difficoltà a trovare un equilibrio con le istituzioni locali. Tuttavia, nonostante la distensione, restano nodi importanti da risolvere, primo fra tutti quello del restyling dello stadio Artemio Franchi.
Se il clima tra Fiorentina e Regione sembra più disteso, non si può dire lo stesso per la questione del restyling del Franchi. La Fiorentina ha già espresso preoccupazioni in un precedente incontro a Palazzo Vecchio con la sindaca Sara Funaro e la dirigenza del club. La preoccupazione maggiore riguarda le tempistiche dei lavori e le risorse economiche disponibili. Attualmente, i lavori sullo stadio hanno raggiunto solo il 2,5% di avanzamento (dati al 30 giugno scorso), rendendo quasi impossibile rispettare la scadenza del 2026. Secondo le stime più realistiche, il completamento potrebbe slittare al 2028, ultimo termine previsto dal governo. Questa situazione sta creando incertezze sia per il club che per i tifosi. Un aspetto cruciale che Comune e Fiorentina dovranno affrontare nelle prossime settimane è la definizione di un cronoprogramma preciso. Al momento, le parti stanno lavorando su una bozza, ma un incontro previsto per questa settimana potrebbe portare a un accordo più concreto.
Un’altra questione critica è la gestione della capienza dello stadio durante i lavori. Attualmente, lo stadio può ospitare poco meno di 25mila spettatori, ma questo numero potrebbe scendere a 10mila se si iniziasse a lavorare sulla Ferrovia, con la curva Fiesole non agibile. Per evitare un crollo così drastico nella capienza, una possibile soluzione sarebbe quella di completare e collaudare prima la nuova curva Fiesole, per poi trasferirvi i tifosi della Ferrovia e iniziare la seconda fase dei lavori. Tuttavia, questa soluzione richiede una pianificazione dettagliata e tempi di realizzazione certi, che al momento non sono ancora stati fissati.
Il dialogo tra il club e le istituzioni proseguirà nelle prossime settimane, ma sarà fondamentale concordare un cronoprogramma chiaro e garantire le risorse necessarie per rispettare le scadenze. Solo così il restyling del Franchi potrà diventare una realtà entro il termine ultimo del 2028.
Se il clima tra Fiorentina e Regione sembra più disteso, non si può dire lo stesso per la questione del restyling del Franchi. La Fiorentina ha già espresso preoccupazioni in un precedente incontro a Palazzo Vecchio con la sindaca Sara Funaro e la dirigenza del club. La preoccupazione maggiore riguarda le tempistiche dei lavori e le risorse economiche disponibili. Attualmente, i lavori sullo stadio hanno raggiunto solo il 2,5% di avanzamento (dati al 30 giugno scorso), rendendo quasi impossibile rispettare la scadenza del 2026. Secondo le stime più realistiche, il completamento potrebbe slittare al 2028, ultimo termine previsto dal governo. Questa situazione sta creando incertezze sia per il club che per i tifosi. Un aspetto cruciale che Comune e Fiorentina dovranno affrontare nelle prossime settimane è la definizione di un cronoprogramma preciso. Al momento, le parti stanno lavorando su una bozza, ma un incontro previsto per questa settimana potrebbe portare a un accordo più concreto.
Un’altra questione critica è la gestione della capienza dello stadio durante i lavori. Attualmente, lo stadio può ospitare poco meno di 25mila spettatori, ma questo numero potrebbe scendere a 10mila se si iniziasse a lavorare sulla Ferrovia, con la curva Fiesole non agibile. Per evitare un crollo così drastico nella capienza, una possibile soluzione sarebbe quella di completare e collaudare prima la nuova curva Fiesole, per poi trasferirvi i tifosi della Ferrovia e iniziare la seconda fase dei lavori. Tuttavia, questa soluzione richiede una pianificazione dettagliata e tempi di realizzazione certi, che al momento non sono ancora stati fissati.
Il dialogo tra il club e le istituzioni proseguirà nelle prossime settimane, ma sarà fondamentale concordare un cronoprogramma chiaro e garantire le risorse necessarie per rispettare le scadenze. Solo così il restyling del Franchi potrà diventare una realtà entro il termine ultimo del 2028.
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