I due sono chiamati ad essere protagonisti con le assenze forzate di Gosens e Marì

La Fiorentina deve fare i conti con un imprevisto pesante: Robin Gosens ha riportato un edema osseo al piatto tibiale e sarà costretto a saltare almeno tre incontri fondamentali. Il tedesco non sarà disponibile per il doppio confronto con il Celje in Conference League e per la delicata sfida di Serie A contro il Parma. La società viola spera in un rientro per la gara di Pasquetta contro il Cagliari, ma un recente post del giocatore su Instagram fa presagire che il recupero potrebbe richiedere più tempo del previsto.

L’assenza di Gosens apre scenari interessanti per Fabiano Parisi, finora poco impiegato con regolarità nella formazione gigliata. Nato nel 2000, il terzino sinistro ha l’opportunità di mettersi in mostra in un periodo fitto di impegni: quattro partite distribuite su quattordici giorni che potrebbero rivelarsi decisive per il suo futuro a Firenze. Reduce da un infortunio subito contro il Milan, Parisi è tornato a disposizione e potrebbe ora occupare un ruolo centrale nella gestione delle rotazioni.

Parallelamente, il tecnico Raffaele Palladino sta valutando un’opzione alternativa per la corsia mancina: Michael Folorunsho. Nonostante non sia la sua zona di campo abituale, l’ex centrocampista del Napoli ha mostrato spirito di sacrificio e disponibilità, adattandosi come esterno sinistro nei finali di gara contro Atalanta e Milan. In attesa che Gosens torni arruolabile, sarà quindi Parisi a contendersi il posto con Folorunsho nella fascia sinistra del 3-5-2 viola.

E per quanto riguarda Pietro Comuzzo?  
Il giovane difensore friulano, recentemente meno presente in campo, potrebbe presto tornare protagonista. L’esclusione di Pablo Marí dalla lista UEFA libera infatti uno spazio in Conference League, che Palladino sembra intenzionato ad affidare proprio a Comuzzo. Per il classe 2004 si tratta di un’opportunità concreta per rimettersi in luce e riconquistare fiducia, dopo un avvio di stagione sorprendente.

Fino a gennaio, infatti, Comuzzo aveva collezionato 20 presenze in 22 giornate, giocando per intero ben 15 partite e attirando l’attenzione di club di primo piano, tra cui il Napoli. La dirigenza viola, però, ha deciso di trattenerlo, fissando una valutazione alta: 40 milioni di euro. Dalla seconda metà della stagione, però, il suo minutaggio è calato, complice una variazione tattica e un rendimento altalenante della squadra.

Malgrado il periodo complicato, il difensore non ha mai fatto mancare professionalità e dedizione. Palladino lo ha più volte elogiato per il suo atteggiamento maturo, definendolo un “giovane-vecchio” per la capacità di restare sempre concentrato e coinvolto. Ora, con le sfide europee all’orizzonte, Comuzzo ha una nuova vetrina per rilanciarsi e provare a riconquistare spazio anche in campionato, riaccendendo quella luce che sembrava affievolita dopo un inizio di stagione brillante.

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