Prima o poi doveva accadere. La sconfitta di Bologna interrompe la striscia positiva della Fiorentina, ma non scalfisce l’ottimo percorso compiuto finora. I 31 punti raccolti in 15 giornate restano un bottino di tutto rispetto, che testimonia il lavoro straordinario fatto dalla squadra. È una battuta d’arresto da analizzare con lucidità, senza allarmismi eccessivi. Va ricordato, infatti, che la domenica in Emilia è stata segnata da un grave lutto per mister Palladino, anima del gruppo, e la squadra ne ha risentito inevitabilmente in termini di atteggiamento e intensità.
In campo, la Fiorentina ha mostrato due volti. Nel primo tempo ha giocato un buon calcio, ma non è riuscita a concretizzare le occasioni create. Nella ripresa, il Bologna ha preso fiducia e terreno grazie a una mossa tattica vincente: Ferguson spostato trequartista, Odgaard largo a sinistra e Dominguez a destra. Questo cambio ha sorpreso i viola, che non hanno saputo trovare una risposta adeguata. La capacità di leggere “in diretta” le partite è uno dei punti di forza di Palladino, e la sua assenza in panchina si è fatta sentire, nonostante l’impegno e la competenza di Stefano Citterio, figura fondamentale dello staff tecnico.
Un altro fattore chiave è stata l’assenza di Bove, un giocatore che si è rivelato insostituibile per il suo equilibrio tattico. Schierato esterno a sinistra, Bove sapeva garantire copertura difensiva e incisività offensiva. Senza di lui, la Fiorentina ha tentato alcune soluzioni temporanee, ma servirà una risposta più duratura. La società è già al lavoro per gennaio, con l’intento di intervenire sul mercato e colmare questa lacuna tecnica. Nel frattempo, Sottil sta offrendo prestazioni di buon livello a sinistra, ma con un calendario così fitto, serviranno alternative per garantire freschezza e varietà tattica.
A Bologna si è anche visto l’esperimento Gudmundsson-Beltran, un tandem tecnico atteso da tempo. La loro presenza contemporanea in campo ha offerto sprazzi di talento, ma ha evidenziato anche alcune difficoltà. Gudmundsson ha mostrato la sua qualità superiore, pur non essendo ancora al meglio fisicamente. Beltran, invece, schierato più largo, ha perso efficacia: è brillante nel fraseggio stretto, ma fatica a coprire e a trovare spazi in profondità. Questo esperimento, pur interessante, andrà dosato con attenzione, adattandolo a partite e situazioni specifiche.
La voragine lasciata da Bove è evidente in certi contesti, e se Sottil può essere una soluzione temporanea, in altre situazioni servirà un centrocampista in più. La rosa attuale offre pochi giocatori con caratteristiche simili a quelle di Bove, e la soluzione più realistica sembra essere un intervento mirato sul mercato. Tuttavia, un’altra opzione potrebbe essere un cambio di sistema di gioco.
Palladino, infatti, ha già accennato alla possibilità di adottare un 4-3-2-1: una variante che offrirebbe maggiore equilibrio a centrocampo, adattando magari Colpani come mezzala, e permetterebbe di far coesistere Gudmundsson e Beltran. Anche il 4-4-2, visto contro il LASK, potrebbe tornare utile in determinate partite. Nella mente del tecnico viola qualcosa bolle in pentola, e presto potrebbero arrivare novità.
La sconfitta di Bologna non è un dramma, ma rappresenta un’occasione per crescere e migliorare. La Fiorentina ha tutte le carte in regola per ritrovare l’equilibrio e proseguire il suo percorso con fiducia.
In campo, la Fiorentina ha mostrato due volti. Nel primo tempo ha giocato un buon calcio, ma non è riuscita a concretizzare le occasioni create. Nella ripresa, il Bologna ha preso fiducia e terreno grazie a una mossa tattica vincente: Ferguson spostato trequartista, Odgaard largo a sinistra e Dominguez a destra. Questo cambio ha sorpreso i viola, che non hanno saputo trovare una risposta adeguata. La capacità di leggere “in diretta” le partite è uno dei punti di forza di Palladino, e la sua assenza in panchina si è fatta sentire, nonostante l’impegno e la competenza di Stefano Citterio, figura fondamentale dello staff tecnico.
Un altro fattore chiave è stata l’assenza di Bove, un giocatore che si è rivelato insostituibile per il suo equilibrio tattico. Schierato esterno a sinistra, Bove sapeva garantire copertura difensiva e incisività offensiva. Senza di lui, la Fiorentina ha tentato alcune soluzioni temporanee, ma servirà una risposta più duratura. La società è già al lavoro per gennaio, con l’intento di intervenire sul mercato e colmare questa lacuna tecnica. Nel frattempo, Sottil sta offrendo prestazioni di buon livello a sinistra, ma con un calendario così fitto, serviranno alternative per garantire freschezza e varietà tattica.
A Bologna si è anche visto l’esperimento Gudmundsson-Beltran, un tandem tecnico atteso da tempo. La loro presenza contemporanea in campo ha offerto sprazzi di talento, ma ha evidenziato anche alcune difficoltà. Gudmundsson ha mostrato la sua qualità superiore, pur non essendo ancora al meglio fisicamente. Beltran, invece, schierato più largo, ha perso efficacia: è brillante nel fraseggio stretto, ma fatica a coprire e a trovare spazi in profondità. Questo esperimento, pur interessante, andrà dosato con attenzione, adattandolo a partite e situazioni specifiche.
La voragine lasciata da Bove è evidente in certi contesti, e se Sottil può essere una soluzione temporanea, in altre situazioni servirà un centrocampista in più. La rosa attuale offre pochi giocatori con caratteristiche simili a quelle di Bove, e la soluzione più realistica sembra essere un intervento mirato sul mercato. Tuttavia, un’altra opzione potrebbe essere un cambio di sistema di gioco.
Palladino, infatti, ha già accennato alla possibilità di adottare un 4-3-2-1: una variante che offrirebbe maggiore equilibrio a centrocampo, adattando magari Colpani come mezzala, e permetterebbe di far coesistere Gudmundsson e Beltran. Anche il 4-4-2, visto contro il LASK, potrebbe tornare utile in determinate partite. Nella mente del tecnico viola qualcosa bolle in pentola, e presto potrebbero arrivare novità.
La sconfitta di Bologna non è un dramma, ma rappresenta un’occasione per crescere e migliorare. La Fiorentina ha tutte le carte in regola per ritrovare l’equilibrio e proseguire il suo percorso con fiducia.
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