Il doppio infortunio di Gudmundsson e Colpani ha aumentato notevolmente la pressione su Lucas Beltran, il quale finora ha mostrato un rendimento al di sotto delle aspettative. Nonostante abbia fornito 6 assist in 29 partite, il suo contributo in attacco è stato deludente, con solo 4 gol realizzati in campionato e appena 7 tiri in porta in 21 partite di Serie A. Beltran sta faticando a interpretare il ruolo di prima punta, dimostrando una maggiore efficacia quando gioca come trequartista o mezzala.
Il suo rendimento in zona-gol è ben lontano da quello che aveva mostrato in Argentina, dove era riuscito a segnare 16 gol in una stagione con il River Plate. A 25 anni, Beltran non ha ancora trovato una specializzazione nel suo gioco, nonostante possieda alcune buone qualità, come la pulizia del palleggio e l'impegno che dimostra in campo. La nuova sfida per il tecnico Palladino sarà quella di riscoprire il Beltran attaccante, che finora è stato poco presente a Firenze, considerando che dietro Kean non ci sono altre opzioni valide. Il tecnico viola si aspetta da lui una maggiore incisività in fase offensiva.
Per questo motivo, la Fiorentina ha un urgente bisogno dei suoi calciatori migliori, a cominciare da Moise Kean e Nicolò Zaniolo. Entrambi hanno vissuto un percorso simile: sono talenti precoci, messi sotto i riflettori troppo presto e chiamati a essere uomini quando erano ancora ragazzi. Hanno affrontato momenti difficili, tra aspettative non mantenute e atteggiamenti sopra le righe, ma il tempo li ha portati a maturare. Kean, ora alla Fiorentina, sta vivendo una stagione da protagonista, riuscendo a cancellare il passato negativo e diventando un pilastro per la squadra di Palladino.
Zaniolo, d'altra parte, è arrivato a Firenze dopo un’esperienza a Bergamo che non ha brillato del tutto, ma che gli ha permesso di ritrovare la condizione fisica. Il suo esordio da prima punta contro il Como non è stato convincente, ma il destino gli ha subito offerto un’opportunità: l’infortunio di Gudmundsson ha aperto la strada alla sua convivenza in attacco con Kean. Questa è un’occasione che i due amici aspettavano da tempo.
Oltre alla ricerca del gol e dei punti da accumulare in classifica, la Fiorentina deve affrontare anche il problema dei gol incassati. Infatti, dopo un brillante inizio di stagione sotto questo profilo, la difesa della Fiorentina ha subito un netto calo, tornando a numeri simili a quelli degli ultimi due campionati. Nelle ultime 11 partite, la squadra di Palladino ha incassato 17 gol, rispetto ai soli 10 subiti nelle prime 14 giornate. Dalla gara con il Bologna, solo Parma, Monza ed Empoli hanno subito più reti dei viola.
Un elemento chiave per la solidità difensiva è Pietro Comuzzo, un giovane talento che, dopo un avvio da titolare indiscusso, ha vissuto un periodo di appannamento culminato con alcune prestazioni incerte, portando Palladino a preferirgli Pongracic. Tuttavia, con l’aumento del numero di partite tra Serie A e Conference League, il ritorno del difensore, frutto del vivaio viola, nelle rotazioni appare inevitabile. Possibili soluzioni tattiche includono un suo impiego nella difesa a tre o un’alternanza con Ranieri, che ha giocato senza sosta nelle ultime 12 partite.
Per Comuzzo, reduce da un mercato movimentato con il corteggiamento del Napoli e la scelta di restare a Firenze, sarà fondamentale ritrovare continuità e dimostrare il valore che gli aveva garantito la chiamata in Nazionale lo scorso novembre. La Fiorentina ha bisogno di una difesa più solida e ritrovare il miglior Comuzzo potrebbe essere la chiave per tornare competitivi sia in Italia che in Europa.
Condividi
Attiva i cookies