Con 32 punti in 18 partite e una gara da recuperare contro l'Inter, la Fiorentina di Raffaele Palladino chiude il girone di andata con una media di 1,78 punti a partita. Un ritmo che, proiettato sull'intero campionato, potrebbe garantire un bottino di 67-68 punti, sufficiente per un piazzamento in Europa League. Attualmente sesti in classifica, i viola condividono il punteggio con la Juventus ma sono penalizzati dalla peggior differenza reti.
La stagione viola è stata segnata da fasi ben distinte. Dopo un avvio sottotono, con soli 5 gol segnati e 6 subiti nelle prime quattro giornate, la Fiorentina ha trovato continuità tra la quinta e la quattordicesima giornata: otto vittorie consecutive, 23 gol fatti e appena 4 subiti. Questo filotto li ha portati nelle zone alte della classifica, ma le ultime quattro gare del girone hanno registrato un netto calo di rendimento, con soli 3 gol segnati e 8 subiti.
Nonostante le fluttuazioni, il numero di gol subiti è identico a quello dello scorso anno: 18 reti al passivo dopo 18 giornate. Tuttavia, la Fiorentina ha raccolto un punto in meno rispetto al girone di andata 2023/24, quando si trovava quarta in classifica con 33 punti. La squadra di Palladino si distingue per l’efficacia offensiva: è la migliore del campionato per percentuale di tiri in porta sul totale delle conclusioni (35,9%). Inoltre, i viola sono terzi in Serie A per passaggi lunghi (oltre 25 metri), dimostrando un gioco diretto e verticale.
Kean è il trascinatore dell’attacco con 11 gol sui 31 totali della squadra, pari al 35% delle marcature. Questa dipendenza realizzativa dal centravanti è un punto di forza ma potrebbe rappresentare una vulnerabilità nel lungo termine. Dal punto di vista tattico, si registra un calo nel possesso palla rispetto alla scorsa stagione (51,9% contro 57,4%). Questa scelta sembra riflettere un approccio più pragmatico, privilegiando la verticalità rispetto al controllo del gioco.
Il tecnico Palladino ha definito il bilancio parziale “positivo, ma con rammarico”. L’ottima fase centrale del girone non è bastata per mantenere il quarto posto, ma le basi per una stagione di successo sono solide. Il girone di ritorno sarà decisivo per consolidare il piazzamento europeo. La priorità sarà ritrovare equilibrio tra fase difensiva e offensiva, diversificando le fonti di gol per ridurre la dipendenza da Kean. Con continuità e adattamenti tattici, la Fiorentina ha le carte in regola per confermarsi tra le migliori sei della Serie A.
La stagione viola è stata segnata da fasi ben distinte. Dopo un avvio sottotono, con soli 5 gol segnati e 6 subiti nelle prime quattro giornate, la Fiorentina ha trovato continuità tra la quinta e la quattordicesima giornata: otto vittorie consecutive, 23 gol fatti e appena 4 subiti. Questo filotto li ha portati nelle zone alte della classifica, ma le ultime quattro gare del girone hanno registrato un netto calo di rendimento, con soli 3 gol segnati e 8 subiti.
Nonostante le fluttuazioni, il numero di gol subiti è identico a quello dello scorso anno: 18 reti al passivo dopo 18 giornate. Tuttavia, la Fiorentina ha raccolto un punto in meno rispetto al girone di andata 2023/24, quando si trovava quarta in classifica con 33 punti. La squadra di Palladino si distingue per l’efficacia offensiva: è la migliore del campionato per percentuale di tiri in porta sul totale delle conclusioni (35,9%). Inoltre, i viola sono terzi in Serie A per passaggi lunghi (oltre 25 metri), dimostrando un gioco diretto e verticale.
Kean è il trascinatore dell’attacco con 11 gol sui 31 totali della squadra, pari al 35% delle marcature. Questa dipendenza realizzativa dal centravanti è un punto di forza ma potrebbe rappresentare una vulnerabilità nel lungo termine. Dal punto di vista tattico, si registra un calo nel possesso palla rispetto alla scorsa stagione (51,9% contro 57,4%). Questa scelta sembra riflettere un approccio più pragmatico, privilegiando la verticalità rispetto al controllo del gioco.
Il tecnico Palladino ha definito il bilancio parziale “positivo, ma con rammarico”. L’ottima fase centrale del girone non è bastata per mantenere il quarto posto, ma le basi per una stagione di successo sono solide. Il girone di ritorno sarà decisivo per consolidare il piazzamento europeo. La priorità sarà ritrovare equilibrio tra fase difensiva e offensiva, diversificando le fonti di gol per ridurre la dipendenza da Kean. Con continuità e adattamenti tattici, la Fiorentina ha le carte in regola per confermarsi tra le migliori sei della Serie A.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies