Dal calo di rendimento alla gestione degli investimenti: Palladino cerca soluzioni per invertire la rotta

La sconfitta contro il Napoli rappresenta un momento delicato per la Fiorentina, passata dall'entusiasmo del terzo posto alla preoccupazione per un bottino di appena un punto nelle ultime quattro giornate di campionato. Un trend negativo che, nell'ultimo mese, vede solo il Monza fare peggio.  

La partita contro il Napoli ha sollevato interrogativi tattici difficili da ignorare: perché tornare alla difesa a tre, abbandonando il più solido assetto a quattro che aveva garantito stabilità e risultati? Contro una squadra che, priva dei suoi esterni titolari, non sembrava richiedere soluzioni così drastiche, l'adozione della linea a tre ha finito per creare più problemi che vantaggi. Dei tre centrali, uno doveva allargarsi per supportare Dodo e Parisi o intervenire sulle mezzali avversarie, generando confusione. Un meccanismo nuovo, mai del tutto assimilato dalla squadra.  

Le scelte di Palladino non si sono limitate a questo. L'esordio in campionato di Moreno al posto di un difensore più esperto come Pongracic ha lasciato spazio a ulteriori dubbi, soprattutto sulla condizione fisica del croato. E poi c'è l'assenza di Edoardo Bove, che ha mostrato quanto l'ex romanista sia essenziale per il delicato equilibrio viola. La sua fisicità, energia e dinamismo erano fondamentali per un centrocampo tecnico ma vulnerabile contro avversari più strutturati.  

In arrivo, però, c’è Folorunsho, un rinforzo che potrebbe colmare alcune lacune grazie alla sua capacità di interdizione e appoggio alla manovra, oltre a garantire centimetri e forza fisica. Nel frattempo, Palladino cerca nuove soluzioni tattiche per ritrovare certezze: il 3-4-2-1 visto contro il Napoli potrebbe evolvere in un 3-5-2 o tornare al 4-3-2-1. Grazie all'assenza di impegni infrasettimanali, il tecnico ha potuto sfruttare il tempo a Viola Park per testare alternative.  

Un altro capitolo delicato riguarda gli investimenti. Il rendimento di Gudmundsson, arrivato con un esborso significativo, non è ancora all’altezza delle aspettative. Con sole 14 presenze complessive, di cui appena 8 in Serie A per un totale di 370 minuti giocati, il suo impatto è stato minimo. Dopo una prova opaca contro la Juventus, l’assenza contro il Napoli è stata giustificata da un problema alla caviglia. Tuttavia, il tempo stringe: giugno, con l'obbligo di riscatto fissato a 17 milioni, non è lontano.  

Anche l’investimento su Colpani, fortemente voluto da Palladino, è sotto esame. Il "Flaco" ha avuto più spazio rispetto agli altri, ma il suo contributo è stato deludente, con appena due gol segnati contro il Lecce. La richiesta del Monza per il riscatto – 12 milioni – appare al momento eccessiva rispetto alle prestazioni offerte.  

La Fiorentina è chiamata a invertire la rotta, sia sul campo che nella gestione delle risorse, per evitare che una stagione promettente si trasformi in una delusione.

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