Una Fiorentina che si rinnova, ma con un allenatore ancora lontano. Stefano Pioli sarà il volto guida della nuova stagione viola, anche se per il momento non ha ancora fatto ritorno a Firenze. La sua presenza si fa comunque sentire: il tecnico, in costante contatto con la dirigenza, sta seguendo da remoto ogni passo della costruzione della squadra.
In attesa di tornare fisicamente in Italia, Pioli ha già dettato le sue linee guida: mercato veloce, arrivi di qualità e scelte decise. Finora il club ha messo a segno tre colpi significativi e ha riscattato Gudmundsson, uno degli obiettivi chiave richiesti dall'allenatore. Le prime firme, tra cui Fazzini e Viti, portano l’impronta del tecnico, mentre il carisma di Pioli ha avuto un ruolo cruciale anche nella scelta di Edin Dzeko, convinto dopo diversi contatti telefonici.
Dietro le quinte, Pioli opera quasi come una figura-ombra, presente in ogni scelta ma ancora lontano fisicamente. Un approccio che ricorda quello di Mourinho: leadership a distanza, ma impatto evidente sul progetto.
Il nodo della sua assenza? Una questione fiscale. Pioli ha appena concluso la sua avventura con l’Al-Nassr, salutato ufficialmente anche da Cristiano Ronaldo. Per poter beneficiare del regime fiscale arabo – che prevede una tassazione del solo 2% per i lavoratori stranieri – dovrà restare in Arabia Saudita fino al completamento dei 183 giorni minimi richiesti nell’anno solare. Il suo arrivo a Riyadh risale a settembre, quindi potrà lasciare il Paese solo all’inizio di luglio.
L’ingaggio da 18,5 milioni di euro lordi rende questa mossa strategicamente vantaggiosa per l’allenatore. L’annuncio ufficiale del suo ritorno alla Fiorentina, salvo sorprese, è atteso per il 3 luglio. Da quel momento, Pioli sarà pronto a prendersi le redini della squadra anche sul campo.
In attesa di tornare fisicamente in Italia, Pioli ha già dettato le sue linee guida: mercato veloce, arrivi di qualità e scelte decise. Finora il club ha messo a segno tre colpi significativi e ha riscattato Gudmundsson, uno degli obiettivi chiave richiesti dall'allenatore. Le prime firme, tra cui Fazzini e Viti, portano l’impronta del tecnico, mentre il carisma di Pioli ha avuto un ruolo cruciale anche nella scelta di Edin Dzeko, convinto dopo diversi contatti telefonici.
Dietro le quinte, Pioli opera quasi come una figura-ombra, presente in ogni scelta ma ancora lontano fisicamente. Un approccio che ricorda quello di Mourinho: leadership a distanza, ma impatto evidente sul progetto.
Il nodo della sua assenza? Una questione fiscale. Pioli ha appena concluso la sua avventura con l’Al-Nassr, salutato ufficialmente anche da Cristiano Ronaldo. Per poter beneficiare del regime fiscale arabo – che prevede una tassazione del solo 2% per i lavoratori stranieri – dovrà restare in Arabia Saudita fino al completamento dei 183 giorni minimi richiesti nell’anno solare. Il suo arrivo a Riyadh risale a settembre, quindi potrà lasciare il Paese solo all’inizio di luglio.
L’ingaggio da 18,5 milioni di euro lordi rende questa mossa strategicamente vantaggiosa per l’allenatore. L’annuncio ufficiale del suo ritorno alla Fiorentina, salvo sorprese, è atteso per il 3 luglio. Da quel momento, Pioli sarà pronto a prendersi le redini della squadra anche sul campo.
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